Gardini: «Stiamo lavorando alla grande. Tanti giocatori nuovi? Nessun problema, sono tutti di alto livello». VIDEO
Il tecnico della Gas Sales Bluenergy: lo sport è uno spettacolo per gli spettatori, dobbiamo fare il possibile per riportarli negli impianti
Un mese e mezzo di lavoro alle spalle, poco più di tre settimane davanti prima del fischio d’inizio di una stagione mai così attesa e mai così strana. Andrea Gardini è soddisfatto del lavoro svolto in un PalaBanca obbligatoriamente deserto, senza neppure un tifoso a salutare un gruppo che per sicurezza deve rimanere isolato. Mentre si attende il primo test contro un'avversaria di pari categoria (se il programma non cambia sabato dovrebbe esserci l’allenamento con Trento) la squadra prosegue la preparazione al completo, dopo che al gruppo si sono uniti anche James Shaw e Raydel Hierrezuelo.
Gardini, a che punto siete con la costruzione della squadra?
«Direi ottimo. Abbiamo lavorato molto bene, anche se alcuni ragazzi sono arrivati tardi e stanno pagando la fatica provocata dalla ripresa del lavoro fisico. Ma la situazione è buona e non vediamo l’ora di iniziare a giocare qualche amichevole per testare il livello di preparazione».
Per il secondo anno consecutivo ti trovi a lavorare su un gruppo di titolari completamente nuovo, che difficoltà comporta?
«In questa stagione non ci sono particolari problemi, perché parliamo di giocatori di altissimo livello. Molte delle richieste tecniche che vengono fatte sono eseguite rapidamente perché i ragazzi hanno tutte le caratteristiche che servono per la pallavolo di vertice».
Qual è il giocatore che in questa prima fase ti ha colpito maggiormente?
«Direi Grozer perché l’avevo seguito solo con la nazionale e vedendolo da vicino in allenamento noto che ha enormi qualità, è potente, tecnico e ha anche importanti requisiti umorali, può essere un ragazzo molto interessante. Ma non è l’unico, sto notando con piacere anche altri giocatori italiani che ci saranno utili nella lunga stagione».
Lo scorso anno eravate una possibile outsider, ora gli addetti ai lavori vi inseriscono subito alle spalle delle tre big. Sentite una maggiore pressione anche in questa prima fase?
«Non particolarmente, ci sono atleti abituati a lottare per obiettivi importanti. Poi non siamo preoccupati, perché prima o poi la pressione ci sarà comunque».
Si inizierà a giocare senza pubblico o comunque con una presenza molto ridotta. Questo potrà modificare i valori in campo?
«Non lo so perché è un aspetto mai vissuto. Lo andremo a verificare step dopo step; certo che la pallavolo senza pubblico, così come tutte le altre discipline, è inaccettabile. Bisogna trovare il modo di riportare gli spettatori nei palasport e negli stadi perché lo sport è uno spettacolo per i tifosi presenti in sala. E’ necessario studiare una soluzione per convivere con il virus finché la questione non sarà risolta, ma trovando il modo di riaprire gli impianti».