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Dopo undici anni Alessandro Russo saluta l'Lpr e va a Trento: «Cosa mi mancherà di Piacenza? Tutto»

Lo storico fisioterapista biancorosso si trasferisce alla corte di Lorenzetti: «Un'offerta allettante da un punto di vista professionale, ma so già che mi mancherà il clima del PalaBanca»

Quando entrò nello staff di Piacenza la squadra si chiamava Copra Berni, l’allenatore era Pupo Dall’Olio e in squadra giocavano Nikola Grbic, Ventceslav Simeonov e Vigor Bovolenta. Undici anni e tante emozioni dopo se ne va un pezzo di storia biancorossa: il fisioterapista Alessandro Russo lascia l’Lpr e si trasferisce a Trento, prosegue la sua avventura nella pallavolo ma per la prima volta si allontana da Piacenza. Lo fa lasciando un ambiente in cui è entrato in punta di piedi e dove ha sempre scelto di restare lontano dai riflettori riuscendo comunque a recitare un ruolo fondamentale. Innanzitutto per le sue indiscusse capacità professionali, quindi per una qualità indubbia, quella di saper risolvere le situazioni più intricate trovando la parola, il consiglio o l’atteggiamento giusto per superare anche l’ostacolo più difficile.

Saluta tutti Alessandro Russo e lo fa puntando ancora una volta sulla correttezza: il suo passaggio ai vicecampioni d’Italia era noto da tempo, ma ha aspettato che fosse la società del presidente Mosna a ufficializzare il trasferimento prima di rilasciare l’ultima intervista da tesserato dell’Lpr volley.

«Mi sono trovato a un bivio. Non riuscivo più a conciliare - racconta - il lavoro nel mio studio con quello all’interno della squadra di volley. Mi sarebbe piaciuto continuare solamente con la pallavolo, ma mi sono reso conto che a Piacenza è logisticamente impossibile, non avrei fatto bene né uno né l’altro e questo non sarebbe stato giusto».

Vuol dire che la proposta di Trento è arrivata al momento giusto?

«E’ un’offerta allettante da un punto di vista professionale, l’aspetto che attualmente mi interessa di più. Non c’è bisogno di dire che all’Lpr mi sono sempre trovato benissimo, ma penso che conoscere e lavorare in realtà differenti sia importante per crescere. Trento mi ha offerto questa opportunità e l’ho colta al volo».

Chi è stato il primo a chiamarti per sondare la tua disponibilità?

«Direttamente il general manager Bruno Da Re. Ma so bene che troverò un ambiente familiare: con Angelo Lorenzetti abbiamo condiviso più di quattro stagioni a Piacenza, nello staff ci sarà anche Dante Boninfante e il preparatore atletico sarà Alessandro Guazzaloca. E’ un po’ come se fossi a casa».

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