Volley - Leggeri: «E' finito un ciclo»
«Il ciclo di Piacenza è finito. Lo si era capito già la scorsa estate, con tutto quello che è successo e i cambiamenti in rosa, adesso è arrivato anche il verdetto del campo». Ci sono le lacrime sul viso di Manuela Leggeri e su quello...
«Il ciclo di Piacenza è finito. Lo si era capito già la scorsa estate, con tutto quello che è successo e i cambiamenti in rosa, adesso è arrivato anche il verdetto del campo». Ci sono le lacrime sul viso di Manuela Leggeri e su quello di quasi tutte le sue compagne dopo il netto 3-0 subito a Novara e leliminazione per mano dellIgor, che approda meritatamente in finale scudetto.
«Ci abbiamo provato - spiega la capitana - ma forse non fino in fondo. A caldo fa ancora più male, per unanalisi lucida dovrei smaltire la delusione, comunque le ragazze di Novara hanno mostrato una pallavolo migliore, hanno fatto vedere sul campo che questanno sono le migliori, come confermano i successi in Coppa Italia e regular season».
Questa eliminazione ribadisce la chiusura di un ciclo che negli ultimi due anni aveva visto una Nordmeccanica Rebecchi in versione cannibale.
«Sì, ma lo sapevamo da inizio stagione. La squadra è stata rinnovata parecchio e i problemi registrati in estate hanno portato qualche difficoltà anche in fase di mercato. Dispiace perché questa squadra non ha mai avuto costanza, in stagione si sono registrati troppi alti e bassi, ma nel momento in cui è arrivato Gaspari abbiamo creduto nei nostri mezzi mettendo in campo anche un pizzico di orgoglio. In due mesi è riuscito a farci capire le nostre reali potenzialità e ci sono state gare, come ad esempio la serie con Busto, in cui abbiamo espresso unottima pallavolo».
Però contro Novara non cè stato niente da fare.
«Si sa, quando non si è abituati a questi ritmi e si fa fatica durante tutto lanno difficilmente scatta la molla da un momento allaltro. Ma complessivamente una stagione iniziata male ci ha visto chiudere al quarto posto e arrivare alla semifinale scudetto. Poi tanto di cappello a Novara».