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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Volley A1 femminile

Volley - La Scarabelli è tornata. E sogna l'azzurro

Ne è passato di tempo da quando Chiara Scarabelli ha nuovamente dovuto arrendersi ai problemi del suo ginocchio. Uno stop diventato purtroppo una consuetudine, due operazioni, una riabilitazione ormai divenuta compagna di viaggio della...

Ne è passato di tempo da quando Chiara Scarabelli ha nuovamente dovuto arrendersi ai problemi del suo ginocchio. Uno stop diventato purtroppo una consuetudine, due operazioni, una riabilitazione ormai divenuta compagna di viaggio della schiacciatrice piacentina, e questa volta anche la cautela dei medici che non le avevano garantito un ritorno all’attività agonistica. Lei ha ascoltato tutti e poi, come è nel suo dna, ha iniziato a lavorare. In silenzio, con la sola compagnia delle macchine, dei terapisti e delle magliette impregnate di sudore.

Da domenica scorsa finalmente Chiara è tornata a essere una giocatrice di pallavolo. Non solo una ragazza che indossa la tuta, va in panchina ma sa di non avere alcuna possibilità di scendere in campo. Finalmente è tornata dove merita di stare: al centro del terreno di gioco. Per il momento solo in seconda linea, perché la fase di recupero non è ancora completa, ma intanto è stato fatto più di un passo, in attesa di tornare protagonista anche in attacco.

«Finalmente ho esordito. E’ stato molto emozionante - spiega al telefono - dopo un lungo periodo in cui ho lavorato avendo come unico obiettivo quello di riprendere a giocare. Sono molto soddisfatta, anche se so bene di essere solamente a metà percorso. Ma poter riprendere confidenza con la massima serie è uno stimolo in più per proseguire la mia rincorsa».

A che punto sei della fase di recupero?
«Mi manca ancora quasi tutta la parte relativa all’attacco. In allenamento ho iniziato a saltare da poco, mentre in seconda linea il lavoro è già stato fatto, tanto che domenica scorsa sono entrata proprio per dare una mano alla ricezione. Mi manca tanto per tornare a essere una giocatrice al top, ma non ho timori perché fino a questo momento è andato tutto bene e i risultati sono lì a testimoniarlo».

Stai rispettando i tempi dettati dai dottori al momento dell’infortunio?
«Ho subito due operazioni particolari, i medici non si erano sbilanciati più di tanto, anche perché in queste situazioni il recupero dipende molto da situazioni soggettive. Qualche tempo fa un dottore mi disse che avrei ripreso intorno a gennaio-febbraio; direi che ci siamo, forse in anticipo di qualche settimana».

Qual è stato il momento più difficile?
«L’anno scorso, quando dovevo stare ferma senza potermi nemmeno allenare. Chi mi curava è stato molto categorico e mi ha spiegato che se non avessi rispettato il periodo di stop avrei avuto problemi anche nella vita di tutti i giorni. Stare lontano dai campi è stata dura, così come vedere le facce dei medici ogni volta che guardavano i miei esami e arricciavano il naso. Sembrava che mi volessi intestardire, pensando solamente alla pallavolo a discapito della salute. Invece in questi mesi ho capito una volta di più che la pallavolo è la cosa che voglio fare. Quando ho deciso che avrei ripreso è arrivata la proposta di Modena che ho accettato al volo, da quel momento in poi è stata una crescita costante».

Adesso però la tua società sta attraversando un momento molto difficile. Addirittura è in forse anche la prosecuzione dell’attività.
«Nelle prossime ore capiremo quali sono le sorti della società. Adesso la situazione, soprattutto in palestra, non è delle migliori. Viviamo in un momento di incertezza e questo mina la tranquillità del lavoro e della preparazione. Il futuro è la nostra prima preoccupazione, speriamo si risolva tutto il prima possibile anche per trovare un pizzico di serenità. Se dovesse succedere qualcosa di brutto a me dispiacerebbe parecchio, perché a Modena mi sto trovando bene e il nostro presidente Astarita ha fatto tutto quanto era nelle sue possibilità. Incrociamo le dita e speriamo».

Nelle scorse settimane Marco Mencarelli è stato nominato commissario tecnico della nazionale seniores. E’ un allenatore che conosci bene, lo hai avuto nella Juniores diventata campione del Mondo e di cui tu eri il capitano. Un pensiero all’azzurro lo fai ancora?
«Ragazzi, qui si parla della Nazionale. Io un pensiero lo faccio sicuro, ma più che altro è lui che deve farlo su di me. La stima è reciproca, ci conosciamo da tempo e in passato ha dimostrato di volermi aspettare anche quando non ero al top per i problemi fisici. E’ una persona sempre molto disponibile nei miei confronti, sono contenta che sia stato scelto lui perché è una persona molto seria e sono sicuro che la Nazionale avrà un buon allenatore. Per quanto riguarda la mia eventuale convocazione penso che tutto dipenderà dal mio recupero: una volta che sarò al cento per cento se ne potrà riparlare».
Matteo Marchetti

(Nella foto cev.lu: Chiara Scarabelli in azzurro con la Juniores)

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