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Volley - La Nordmeccanica e i motivi del trasferimento

Sono le ultime ore della pallavolo femminile di alto livello a Piacenza? Da più parti la fusione Nordmeccanica-Modena è data per fatta, anche se nessuno dei diretti interessati commenta e questo significa che le firme sui contratti ancora non ci...

Sono le ultime ore della pallavolo femminile di alto livello a Piacenza? Da più parti la fusione Nordmeccanica-Modena è data per fatta, anche se nessuno dei diretti interessati commenta e questo significa che le firme sui contratti ancora non ci sono. L’accordo però è stato trovato e salvo cataclismi dell’ultimo momento la squadra biancoblù inizierà il prossimo raduno al PalaPanini.
Ma per quale motivo la Nordmeccanica ha deciso di trasferirsi? Fino a quando non sarà organizzato un incontro ufficiale è impossibile conoscere i reali motivi della scelta. Dando un’occhiata più approfondita ai dati ufficiali dell’ultima stagione sembra però che nessuna delle cause fino ad ora tirate in ballo sia quella decisiva. Vediamo perché

L’AFFITTO DEL PALABANCA
Aspetto mai tenuto nascosto dalla Nordmeccanica, che a più riprese ha portato a vari mal di pancia: il costo del PalaBanca. Nessuno ha mai ufficializzato le cifre del contratto di affitto, ma rumors affidabili parlano di una spesa fra i 110mila e i 130mila euro annuali per allenamenti e partite. Quest’anno la Liu Jo per utilizzare il PalaPanini ha pagato alla Dhl, società che gestisce l’impianto, poco meno di 100mila euro, dunque indicativamente il trasferimento significherebbe un risparmio di circa 40mila euro. Spesa senza dubbio importante, ma che difficilmente può portare una società dal fatturato milionario a prendere una decisione così drastica come l’addio alla città in cui miete successi da anni. Un sodalizio di primissimo livello come Nordmeccanica ha un budget di gran lunga superiore al milione (dipende dalle stagioni, ma può superarlo anche di parecchie centinaia di migliaia di euro), possibile cambiare progetti e obiettivi per una cifra che incide in percentuali così basse sulle spese complessive? Oltretutto ripetendo la stessa situazione vissuta a Piacenza, vale a dire trasferendosi in un impianto gestito dalla società maschile?

PALABANCA POCO ACCOGLIENTE?
Un altro aspetto segnalato a più riprese è l’inadeguatezza del PalaBanca. Un impianto di dodici anni che sicuramente accusa il tempo, ha dei servizi igienici posticci ma onestamente non può essere ritenuto il peggiore del panorama italiano. Chi è stato a Bergamo sa cosa significhi fare fatica anche solamente arrivare alla struttura, che ha ospitato la storia della pallavolo ma è ben ben più datata dell’impianto di Le Mose. Discorso simile si può fare, ad esempio, anche per il PalaRadi di Cremona, dove non più tardi di dodici mesi fa la Pomì ha vinto lo scudetto (oltretutto in trasferta, visto che la società è di Casalmaggiore) e in questa stagione potuto giocare la Champions League solamente grazie a una deroga. Lo stesso PalaPanini, impianto bellissimo, in passato fu protagonista di un inconveniente durante un Modena-Piacenza: la pioggia penetrava dal tetto finendo direttamente sul campo e costrinse i padroni di casa a giocare sempre dalla stessa parte del terreno di gioco per non perdere la gara a tavolino. Stessa situazione verificatasi quest’anno nel nuovissimo impianto di Civitanova utilizzato dalla Lube. Per dire: la situazione di molte strutture sportive purtroppo è questa, il PalaBanca è ben lungi dall’essere un gioiello ma non è sicuramente il peggiore sulla piazza. Ultimo aspetto di cui si è parlato, il possibile trasferimento dell’Assigeco Casalpusterlengo di basket al PalaBanca e un possibile intasamento nell’utilizzo dell’impianto. Aspetto probabilmente ininfluente, visto che anche quest’anno il Piacenza basket giocava a Le Mose senza creare problemi insormontabili a Nordmeccanica e Lpr.

IL NUMERO DEGLI SPETTATORI
Fra le altre cause segnalate in questi giorni ci sarebbe anche una città non caldissima, con il PalaBanca raramente capace di far registrare il pienone. Aspetto innegabile, ma non è che a Modena se la passino molto meglio. Sul sito della Legavolley femminile nelle gare interne della Liu Jo non sono segnalati i paganti, ma in base ad alcuni dati pubblicati da siti internet e quotidiani risulta che la media spettatori al PalaPanini si sia aggirata intorno alle 2300 presenze. Dato non ufficiale ma molto attendibile. Bene, Piacenza si ferma circa 150 sostenitori più sotto. Può questa cifra aver indotto a un cambiamento così radicale come il trasferimento? Difficile pensarlo, anche perché c’è un altro dato da considerare: la capienza del PalaBanca è 3800 spettatori, dunque quest’anno in media si è riempito oltre la metà, il PalaPanini supera i 5000 posti. Ergo, la struttura modenese con questi numeri sembrerà molto più vuota dell’impianto piacentino.

I RAPPORTI CON L’AMMINISTRAZIONE
Ultima considerazione su cui si ragiona per capire i motivi del possibile trasferimento, i pessimi rapporti con l’amministrazione comunale. Non è un segreto che le parti si siano confrontate in modo piuttosto acceso al termine di gara3 di scudetto, di fronte anche al presidente federale Carlo Magri. Però è altrettanto innegabile che a inizio stagione, durante la presentazione della squadra, i vertici biancoblù avessero elogiato il Comune per la vicinanza, testimoniata dalla presenza dell’assessore allo sport Giorgio Cisini alle trasferte di Champions. Cosa può essere successo in questi ultimi mesi per deteriorare in modo così consistente il rapporto?

I VERI MOTIVI DEL TRASLOCO?
Considerato che le cause elencate difficilmente potrebbero giustificare una presa di posizione così importante, è probabile che i veri motivi del trasloco siano altri. Anche perché, questo lo sanno tutti nel mondo del volley, stiamo parlando di Nordmeccanica che è una delle (poche) società sane, serie, solide e puntuali nei pagamenti in tutto il mondo della pallavolo in rosa. Ma fino a quando non ci saranno comunicazioni ufficiali bisogna fare ipotesi per capire i motivi della decisione. L’ingresso di Liu Jo a dare un contributo magari non decisivo ma comunque consistente potrebbe essere fondamentale? E soprattutto bisognerebbe conoscere (ma questo probabilmente è utopistico) il ruolo reale di Legavolley e Fipav nell’accordo. Entrambe sono sicuramente sponsor dell’operazione, rimane da comprendere in che percentuale e con che modi. Presto per capire chi potrebbe guadagnarci, certo invece che a perderci sarebbe tutta la città di Piacenza.

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