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Giovedì, 25 Aprile 2024
Volley A1 femminile

Leggeri, capitan Mondiale: «Giocare in casa è un onore»

C’era lei in prima fila sul podio quel 15 settembre 2002. Capitana di un’Italia che per la prima volta conquistava il titolo mondiale battendo in finale gli Stati Uniti. A Manuela Leggeri vengono ancora gli occhi lucidi quando ripensa...


C’era lei in prima fila sul podio quel 15 settembre 2002. Capitana di un’Italia che per la prima volta conquistava il titolo mondiale battendo in finale gli Stati Uniti. A Manuela Leggeri vengono ancora gli occhi lucidi quando ripensa alla coppa nelle sue mani, alzata fra le lacrime e quindi passata di mano in mano a tutte le protagoniste.

«Di quel giorno - ricorda Manuela quando mancano poche ore al via dei Mondiali in Italia - ricordo tutto. Rivivo ogni emozione, ogni sensazione, l’ultima palla e poi l’esultanza di tutte noi, dello staff e anche del pubblico. Eravamo in Germania e sugli spalti c’erano parecchi italiani. A distanza di 12 anni il ricordo è ancora freschissimo».

Cosa aveva quella squadra in più delle altre. Ovviamente qualità tecniche importanti, ma non era l’unico aspetto che vi permise di arrivare fino in fondo.
«Quel gruppo è cresciuto giorno dopo giorno, creando una mentalità vincente. La molla che ha fatto scattare il tutto per arrivare fino alla finale è stata la paura di essere eliminate, di non entrare nelle prime otto. Siamo state sicure di superare il turno quando eravamo in albergo, ricevendo una telefonata che ci garantiva la prosecuzione del nostro percorso per un risultato favorevole. In quel momento è scattato qualcosa in noi, si è creata ancora di più quella sinergia e la voglia di portare a casa il risultato».

Ma c’era anche un altro segreto: l’elisir di eterna giovinezza. Alcune ragazze sono ancora protagoniste in azzurro e lo saranno ai Mondiali, tu sei il capitano della Nordmeccanica Rebecchi capace di vincere le ultime cinque manifestazioni consecutive in Italia.
«Ci lega la grande passione per questo sport, il fatto di non sentirsi mai arrivate e la voglia di migliorarsi ogni giorno. E’ la chiave per sognare e per realizzare il propri sogni».

Per scaramanzia non vorresti sbilanciarti sulle possibilità dell’Italia attuale, ma come ti sembra questa squadra con tutti i problemi vissuti in estate e gli infortuni a Lucia Bosetti e Francesca Ferretti?
«Innanzitutto mi dispiace per la Bosetti che non ci sarà, è una pedina importante che la squadra ha perso. Ma bisogna guardare avanti, faccio un grosso “in bocca al lupo” alle ragazze, un gruppo ben amalgamato composto da giocatrici esperte e giovani che vorranno mettersi in mostra. E poi giocare un Mondiale in casa è un onore, dovrebbe essere una marcia in più per andare in campo e dare il massimo».

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