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Cerciello: «Nessun dramma, ma il terzo set non l'ho digerito»

«Lo sport mi piace prenderlo con il sorriso». Basterebbe questa frase di Vincenzo Cerciello per riassumere la domenica della Nordmeccanica. La sconfitta in Coppa Italia ha lasciato tanto amaro in bocca, ma viene trasformata in una...


«Lo sport mi piace prenderlo con il sorriso». Basterebbe questa frase di Vincenzo Cerciello per riassumere la domenica della Nordmeccanica. La sconfitta in Coppa Italia ha lasciato tanto amaro in bocca, ma viene trasformata in una tappa per la crescita di una formazione che può e deve ancora migliorare. Non sono solo frasi di circostanza quelle del presidente di Piacenza; durante la premiazione è rimasto in campo al Pala De André a complimentarsi con gli avversari e a stringere mani con il sorriso sulle labbra. Senza dubbio mascherava una delusione enorme, ma il massimo dirigente biancoblù sa che in questo momento della stagione eventuali sfuriate pubbliche rischierebbero di essere controproducenti.
«La sconfitta non ci ha fatto piacere, questo è scontato affermarlo, però se allarghiamo la nostra visuale eravamo alla quarta finale in cinque anni, siamo arrivati all’atto decisivo dopo aver superato Modena e Montichiari e per buona parte della gara ce la siamo giocata. Poi bisogna fare i complimenti a Bergamo che ha disputato una partita di alto livello; è un’ottima formazione a cui in campionato è mancata principalmente la continuità».

REAZIONE - I complimenti agli avversari e i meriti delle lombarde non sono però sufficienti a giustificare una sconfitta arrivata quando tutti i favori del pronostico erano dalla parte della Nordmeccanica. «Dovevamo fare di più - prosegue Cerciello - e invece non ci siamo riusciti. La Foppapedretti ha messo in campo un bel gioco, ma a noi dovevamo reagire e invece non ci siamo riusciti. Abbiamo avuto problemi soprattutto in attacco, dalle giocatrici di palla alta ci aspettavamo percentuali migliori».
Ma a infastidire il presidente e più in generale i vertici di Nordmeccanica è stato il terzo set. Il 7-0 iniziale di Bergamo e l’assenza di una qualsiasi replica proprio non è stato digerito. «Quella terza frazione mi ha dato fastidio. La sera prima, in semifinale, proprio Bergamo ci aveva insegnato che anche se ti trovi sotto 2-0 la partita non è finita. E loro per due frazioni erano anche state prese a pallate, mentre la nostra gara era vissuta sul filo dell’equilibrio. L’atteggiamento al rientro in campo è stato da dimenticare, dobbiamo metabolizzarlo e capire gli errori commessi perché in futuro potranno capitare altre partite simili e non dovremo più sbagliare. Il primo set è stato un punto a punto, il secondo dovevamo vincerlo, il terzo non puoi buttarlo via così».

FUTURO - Il rammarico è grande, oggi la squadra riposa ma domani deve già pensare alla Champions League, con il ritorno dei play off a 6 e la ricerca dell’impresa al PalaBanca, dove arriva Kazan. «Bisogna rimanere concentrati, mercoledì affronteremo le russe in Europa, sabato ci sarà Novara in campionato e ci teniamo parecchio a difendere il secondo posto».
Non sarà semplice, perché inevitabilmente la sconfitta inciderà sul morale delle giocatrici. Ma Cerciello ci crede. «La battuta d’arresto con Bergamo non deve farci dimenticare tutto quanto di buono fatto fino ad ora. Noi siamo arrivati in finale, le squadre che ci precedono o sono appena dietro di noi in classifica no. Adesso però bisogna capire cosa ci è mancato e soprattutto il motivo dell’atteggiamento nel terzo set».
Martedì la dirigenza parlerà alla squadra, ma non sono previsti uragani nello spogliatoio: «Analizzeremo la situazione in grande tranquillità perché non dobbiamo più commettere simili errori».
Adesso è già il momento di pensare a Kazan e a un’impresa durissima. Le russe hanno vinto la gara di andata 3-0, per conquistare la Final four Piacenza deve battere le avversarie 3-0 o 3-1 e conquistare anche il successivo golden set a 15. «Vogliamo giocarcela, come abbiamo sempre fatto fino ad oggi. Il carattere abbiamo dimostrato di averlo proprio dopo la sconfitta in Russia: siamo rientrati in Italia e con un giorno di preparazione abbiamo superato Casalmaggiore mettendo la freccia in classifica. Adesso il gruppo deve dimostrare di saper reagire quando è sotto pressione».

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