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Pallanuoto - Piacenza, davanti c'è l'ostacolo Gam Team di Brescia

E’ una partita estremamente delicata e difficile quella che l’Everest Piacenza Pallanuoto va ad affrontare oggi alle ore 17.00 presso le mura amiche della Raffada. Ospite il Gam Team di Brescia che si trova a 10 punti dalla squadra piacentina e che comunque lotta per non retrocedere. A dirigere questo incontro il signor D’Elia che avrà il delicato compito di amministrare una partita probabilmente equilibrata e che potrebbe avere anche risvolti agonistici accesi nonostante le numerose amicizie che legano alcuni giocatori.
All’andata andò bene agli emiliani , forti anche della presenza di Damonte che oggi non sarà schierato nel settebello piacentino; per il resto il tecnico Van der Meer avrà a disposizione l’intera rosa per questa seconda giornata di ritorno.
Va detto che i bresciani, nonostante la deficitaria posizione in classifica, hanno dato del filo da torcere a più di una formazione anche di quelle di testa e che, a causa anche della disperata ricerca di punti salvezza daranno tutto per vendere cara la pelle.
Come dunque anticipato sarà una partita da affrontare con la dovuta attenzione se si vuol continuare a mantenere quel quarto preziosissimo posto. Per fare il punto su questo momento dell’Everest abbiamo incontrato Matteo Binelli classe 92, uno dei giocatori più esperti di questa squadra. 

Ti aspettavi un quarto posto per la tua giovane squadra neo promossa?

Sinceramente non mi aspettavo di arrivare così avanti ma solo perché la squadra è composta da diversi giovani con poca esperienza nel campionato di Serie C. Lo scorso anno infatti, nel campionato di serie D abbiamo avuto vita facile…ma quest’anno ovviamente il livello è più alto e oltre ai costanti allenamenti, serve gioco di squadra e l’esperienza di alcuni giocatori si sta rivelando indispensabile.

Eppure avreste anche potuto avere qualche punto in più in classifica.

E’ vero, soprattutto nelle prime partite di campionato abbiamo sofferto. Avremmo potuto conquistare qualche punto in più nelle prime due partite ma purtroppo a mio avviso non abbiamo fatto un gran gioco di squadra; spesso abbiamo cercato di chiudere le azioni in modo affrettato e non abbiamo saputo sfruttare le superiorità a nostro favore.

La Final Four è ormai alla vostra portata e soprattutto, se vi arriverete, a cosa puntate? 

E’ chiaro che si punta a vincere! Non sarà facile, ci vorrà impegno e sacrificio, e soprattutto dobbiamo essere consapevoli che anche le altre squadre hanno lo stesso obiettivo.

Tu hai fatto parte di un altro grande settebello molto piacentino: quali sono le differenze tra le due squadre?

Non è facile fare un confronto. Il settebello di qualche anno fa era formato da un gruppo molto affiatato: la maggior parte della squadra era formato da U20 che si conoscevano bene, che giocavano insieme e quindi era più semplice impostare un buon gioco di squadra. Per quanto riguarda invece il settebello di quest’anno, accanto ad atleti che già erano presenti lo scorso anno nel campionato di serie D, ne sono arrivati altri; si sono ben inserirti nel gruppo ed hanno alzato il livello di esperienza di cui aveva bisogno la nostra quadra.

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