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La protesta contro la Pallanuoto Piacenza. «Indignati»

E’ andato in scena mercoledì sera alle porte della piscina comunale Raffalda il sit in di protesta dallo slogan “VOGLIAMO SOLO GIOCARE LA PALLANUOTO”. Tra i protagonisti della manifestazione abbiamo trovato Pierangelo Vignati (allenatore...

E’ andato in scena mercoledì sera alle porte della piscina comunale Raffalda il sit in di protesta dallo slogan “VOGLIAMO SOLO GIOCARE LA PALLANUOTO”. Tra i protagonisti della manifestazione abbiamo trovato Pierangelo Vignati (allenatore Pallanuoto Farnese), Gianfranco Lupi (presidente Pallanuoto Farnese), oltre a sportivi locali solidali alla causa di Filippo Calatroni, Francesco Mezzadri e Matteo Zanelli, i tre ragazzi tesserati per la Pallanuoto Piacenza ai quali non è ancora stato concesso lo svincolo a lungo richiesto, nonostante la società di appartenenza non abbia allestito una squadra della loro categoria d’età (l’Under 20).

IL CASO - Ai nostri taccuini ha spiegato dettagliatamente la questione Pierangelo Vignati: “A Piacenza esistono due società sportive che praticano questo sport, una è la Pallanuoto Piacenza, l’altra la Pallanuoto Farnese. Il presidente Cighetti (patron della P. Piacenza, ndr) durante la riunione di settembre che ha dato il via alla stagione sportiva, ha detto pubblicamente che la sua società non avrebbe iscritto la Under 20 e che i ragazzi di tale categoria non annessi alla prima squadra sarebbero stati liberi di richiedere lo svincolo per giocare altrove. Calatroni, Mezzadri e Zanelli hanno quindi richiesto lo svincolo per poi giocare nella Pallanuoto Farnese e io stesso mi sono adoperato per risolvere la questione in modo amichevole. Che risposta ho ricevuto? Un silenzio assordante. La Federazione Italiana Nuoto nei mesi scorsi si è peraltro espressa sulla vicenda suggerendo al presidente della P. Piacenza di usare il buon senso. Ma c’è di più, in seguito alla richiesta di svincolo dei ragazzi inoltrata alla FIN in quanto fuori rosa, la Pallanuoto Piacenza ha convocato quest’ultimi con la prima squadra dopo averli tenuti in disparte per lungo tempo, bloccando in questo modo la loro possibilità di liberarsi dal vincolo. Questo è un comportamento inaccettabile – chiosa infine Vignati - e ho intenzione di fare un esposto al Coni Nazionale per violazione palese del principio di etica e lealtà sportiva”. A ruota del mister, va il presidente della P. Farnese Gianmarco Lupi: “Sono profondamente amareggiato da questa vicenda. Non si può coinvolgere dei giovani, che altro non pretendono oltre alla possibilità di praticare la pallanuoto, in un mercanteggiare di cartellini che esula dal contesto sportivo e dai suoi valori”.



I RAGAZZI E LE FAMIGLIE – Particolarmente indignati sono i famigliari dei ragazzi, comprensibilmente arrabbiati nel vedere i propri figli dover rinunciare allo sport che amano. Alcuni genitori ci hanno riferito che è stato proposto ai ragazzi la possibilità di giocare in prestito in società di città limitrofe, proposta declinata poiché questi non avevano la possibilità di viaggiare in quanto studenti. I giovani avrebbero quindi espresso il desiderio di trasferirsi nell’altra compagine cittadina. Matteo Zanelli ci ha detto di trovare “ingiusto non poter giocare per un capriccio di qualcuno che s’impunta nel non voler lasciarci andare, nonostante non fossimo nei loro programmi da tempo”. Filippo Calatroni ci spiega che “lo svincolo è stato bloccato all’ultimo, ci hanno convocato improvvisamente in prima squadra quando è palese che la società non punta su di noi, poiché il presidente ha acquistato numerosi giocatori altrove”. Francesco Mezzadri ci ha parlato di un “comportamento inaccettabile perché noi amiamo la Pallanuoto e altro non desideriamo che praticarla nella nostra città. Dovremmo essere illuminati dall’esempio dei più anziani, invece ci ritroviamo ad aver a che fare con un presidente che non ci lascia andare per partito preso”. Erano presenti al sit in di protesta anche ragazzi che hanno smesso di giocare da anni, perché vittima di una situazione simile in passato e che si sono sentiti presi in causa dagli avvenimenti recenti.

BOCCHE CUCITE IN CASA PALLANUOTO PIACENZA – Nessuno della società facente capo al presidente Cighetti ha voluto esprimersi sulla faccenda. A tal proposito proprio il presidente ha dichiarato in questi giorni di “non voler più esprimersi sulla vicenda”. Non resta che attendere gli sviluppi di una storia assai delicata, con la netta sensazione che tutte queste problematiche possano partire dal fatto che tra le due realtà di Pallanuoto piacentine non scorra buon sangue. Quello che ci si augura è che prevalga il dialogo tra le società e il buon senso, perché di mezzo ci sono ragazzi che amano questo sport.
Marcello Astorri

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