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Giovedì, 25 Aprile 2024
Nuoto

Carini da brividi: personale di 1.55.33 e qualificazione in semifinale alle Olimpiadi

Il piacentino nuota una grande batteria e domani nei 200 farfalla si gioca l'accesso alla gara che assegna l'oro ai Giochi di Tokyo

Dal nostro inviato a Tokyo

C’è poco da dire. Anzi, ci sarebbero tante cose, ma è meglio sintetizzare: bravissimo. Al massimo condito da un grande applauso, perché Giacomo Carini se lo merita dopo la qualificazione alle semifinali olimpiche dei 200 farfalla in programma domani alle 11.35 ora giapponese (le 4.35 in Italia). Per raggiungerle il piacentino ha dovuto firmare il primato personale in 1.55.33 e farlo nell’occasione più importante della propria carriera assume un valore ancora più alto.

Quando Giacomo entra nella Tokyo Aquatics Arena l’Italia del nuoto è concentrata sulla prova di Federica Pellegrini, che ha appena lasciato la vasca rischiando di rimanere esclusa dalle semifinali, agguantata solamente con il quindicesimo tempo sui sedici disponibili. In prima corsia Giacomo si toglie le scarpe e la giacca della tuta, sistema il blocco, si schiaffeggia braccia e gambe e poi tocca l’acqua della piscina. Gesti ormai abituali, ripetuti centinaia e centinaia di volte. Ma questa occasione è differente, perché è la gara della vita.

Quando arriva lo sparo Giacomo schizza in acqua: il suo tempo di reazione è uno dei migliori in 0.67. Ha la bracciata giusta il piacentino, c’è voglia di giocarsi bene le proprie carte e di farlo fin dal primo momento. Così è Carini in prima corsia a dettare il ritmo passando in testa ai 50 metri in 25.65. Ti attendi il ritorno dei superfavoriti, che hanno crono migliori del biancorosso, invece a metà gara è ancora la corsia numero 1 a illuminarsi per prima in 54.72. La fatica inizia a farsi sentire e Carini sembra subire leggermente il ritorno degli avversari toccando ai 150 in seconda posizione: 1.24.90. Sembra il momento più duro, gli avversari iniziano a uscire, ma Giacomo non si fa risucchiare e negli ultimi trenta metri ha ancora il ritmo giusto per chiudere in terza posizione. Quando alza la testa vede il primato personale di 1.55.33 e finalmente può esplodere il sorriso.

La prova è da applausi, entra in semifinale con il decimo tempo assoluto, ma guai ad accontentarsi. «Ne avevo ancora» dirà in zona mista. E allora domani mattina in semifinale perché non riprovarci?

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