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Mountain bike - Fontana: «Alle Olimpiadi voglio una medaglia»

«Per essere appagato devo tornare dalle Olimpiadi con una medaglia». Quattro anni dopo Marco Aurelio Fontana usa la stessa tattica: spavaldo, sicuro di sé, non è di quelli che si nascondono dietro la scaramanzia. A Londra nel 2012 portò bene e una...

«Per essere appagato devo tornare dalle Olimpiadi con una medaglia». Quattro anni dopo Marco Aurelio Fontana usa la stessa tattica: spavaldo, sicuro di sé, non è di quelli che si nascondono dietro la scaramanzia. A Londra nel 2012 portò bene e una gara indimenticabile (in cui perse anche la sella mentre si trovava nel gruppo di testa) terminò con la medaglia di bronzo.
A due mesi esatti dalla prova olimpica di mountain bike la Gazzetta dello sport dedica una pagina al campione che vive a Castellarquato. Lo fa con l’inviato Paolo Marabini, che entra nella casa di Marco Aurelio, della moglie Elisabetta e dei figli Emiliano (2 anni e mezzo) e Gregorio (9 mesi). Prima dei Giochi ci sono i Mondiali, in calendario il 3 luglio in Repubblica Ceca: «Vorrei fare bene soprattutto per il morale, ma non ho intenzione di farmi condizionare in chiave Rio». Test importante dunque, ma qualunque sia il risultato non cambierà i programmi in vista delle Olimpiadi. Per Fontana sarà la terza esperienza dopo Pechino (chiuse quinto) e Londra, dove finì terzo. Salendo di due posizioni alla volta a Rio potrebbe anche lasciarsi tutti alle spalle. «Sono un animale da competizione - spiega alla Gazzetta - e mi carico di adrenalina non appena vedo la partenza. Gareggio sempre per vincere e sono fiducioso per la gara brasiliana». Concentrazione massima sulla gara sudamericana, ma Fontana guarda anche oltre: «Tokyo 2024? Spero proprio di esserci. Ora come ora non mi vedo da nessun’altra parte».

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