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Motori - Intervista al pilota Gabriele Cogni

È sufficiente guardare le classifiche dei rally per capire che di piloti forti nel territorio piacentino ce ne sono diversi. Alcuni a differenza di altri, grazie alle gare che hanno disputato in varie zone d’Italia, sono riusciti a tenere alto il...

È sufficiente guardare le classifiche dei rally per capire che di piloti forti nel territorio piacentino ce ne sono diversi. Alcuni a differenza di altri, grazie alle gare che hanno disputato in varie zone d’Italia, sono riusciti a tenere alto il nome della nostra Piacenza finendo sotto i più accesi riflettori della stampa internazionale. Siamo riusciti a metterci in contatto con Gabriele Cogni che al momento vive ad Amsterdam per questioni lavorative. «Anche da Amsterdam è sufficiente aprire Sportpiacenza per rimanere costantemente aggiornati sulla situazione rally nel piacentino. Complimenti davvero a tutta la redazione per l’impegno e il lavoro duro». Dopo questa dichiarazione del rallyman, abbiamo iniziato una lunga chiacchierata sulla sua carriera cercando di capire cosa prevede il suo calendario gare per questo 2013. 

Gabriele, facciamo un passo indietro negli anni, come nasce la tua passione per i motori??
«Come spesso accade è stato mio padre a trasmettermi questa bellissima passione. Lui è un grande appassionato di auto in generale e di rally in particolare, era inevitabile esserne contagiato. Mi portò per la prima volta in un parco assistenza in occasione della prima gara di Campionato Italiano al Rally del Ciocco e allora avevo 4 anni».

Quali sono i ricordi più belli??
«Il debutto é sempre indimenticabile: ho corso per la prima volta al Rally 111 minuti con la Fiat Panda Kit, avevo 19 anni. Era tutto nuovo ma esattamente come l’avevo sognato, fantastico! Sicuramente però il ricordo più bello di questi anni di rally è legato alla mia vittoria più importante: la conquista del Trofeo Peugeot TOP con la 207 R3T nel 2011. Penso che quell’anno io, Silvia (la mia navigatrice) e la Squadra (Officina Ceriani) abbiamo fatto una grande stagione culminata con la vittoria del Trofeo al Rally di Sanremo, dove abbiamo anche ottenuto il 7 posto assoluto. Celebrare una vittoria così importante sul palco d’arrivo della gara dei miei sogni é stato unico e mi ha ripagato di tutti gli sforzi e sacrifici che ho fatto per correre in macchina in questi anni. La vittoria del trofeo mi ha anche permesso di testare la Peugeot 207 s2000 ufficiale (con cui Paolo Andreucci ed Anna Andreussi hanno vinto il titolo quell’anno) sul circuito della Pirelli; altro momento indimenticabile. Mi sono sentito pilota ufficiale per un giorno ed è stato grandioso. Inoltre, come ciliegina sulla torta, fui il più veloce dei tre piloti che avevano avuto la mia stessa possibilità quel giorno e così diventai anche Pilota Peugeot-Pirelli 2011».

Ci sono dei ricordi più brutti??
«I miei ricordi peggiori sono sempre legati agli incidenti. Ho pochi ritiri all’attivo a causa di uscite di Strada ma sfortunatamente un paio di queste sono state davvero brutte. Sempre nel 2011, al Rally del Taro, ho riportato la frattura della clavicola sinistra a causa dell’impatto contro un albero. E’ stato un incidente bruttissimo, ma che mi ha insegnato tanto sia dal punto di vista sportivo che personale. La mia grande passione per i rally è stata fondamentale in questa fase; volevo solo tornare in macchina, dimenticare quello che era successo e riuscire comunque a vincere il campionato. E così è stato».

Facciamo un bilancio della stagione 2012
«La stagione 2012 non è andata come speravo. Ho cambiato macchina e sono salito sulla più performante Citroen DS3 R3T. Inizialmente le prestazioni su asfalto del Ciocco, in cui abbiamo fatto segnare tempi molto vicini a quelli di Campedelli con la DS3 Ufficiale, e su terra del Conca d’oro (secondo di trofeo alla mia seconda gara sulle strade bianche), mi hanno fatto pensare che sarebbe stata un’altra ottima stagione. Purtroppo però nelle gare successive ho iniziato a modificare l’assetto cercando di adattare la macchina al mio stile di guida, alla ricerca di un ulteriore miglioramento delle prestazioni. Questa però era la strada sbagliata per far rendere al massimo la DS3. Cosí come avevo fatto inizialmente ero io che dovevo continuare ad adattare la mia guida alla macchina e non viceversa. Nelle ultime 2 gare della stagione sono ripartito dalla base iniziale e le prestazioni sono subito tornate. E’ stata comunque una stagione stimolante: mi sono potuto misurare contro piloti velocissimi e devo ammettere che, anche senza i miei problemi di adattamento alla nuova vettura, contrastare Andrea Crugnola per la vittoria del trofeo sarebbe stato molto difficile».

In quali gare e con quale macchina ti vedremo impegnato quest’anno?
«Non ho ancora definito un programma preciso per quest’anno visto che non so ancora esattamente che budget avrò a disposizione. Il momento di crisi è evidente e gli aiuti che arrivano dagli sponsor ne risentono. Oggi l’idea più realistica per me è affrontare la stagione con un auto di categoria R2, rinunciando a malincuore a proseguire con la DS3».

?La vettura che ti è piaciuta di più qual è stata?
«La stagione scorsa é stata sicuramente la più divertente in termini di sensazioni di guida: la DS3 R3 è una piccola WRC ed è veramente fantastica da guidare. La 207 S2000 in pista non riesce a trasmettere le emozioni che potrebbe dare su Strada».

Cosa c’è nel tuo futuro?
«Nel mio futuro ci sarà sempre più spazio per il lavoro e meno per i rally. Fare carriera in questo sport oggi è pressoché impossibile ed i costi per continuare a certi livelli sono troppo alti. In questi anni correndo mi sono tolto tante soddisfazioni e spero di continuare a farlo ancora per un po’, ma adesso il mio obbiettivo primario è sfruttare la mia laurea in ingegneria al meglio».

Hai un punto di riferimento?
«Con mio padre ho un rapporto che va oltre al semplice rapporto padre-figlio. In lui ho sempre trovato un grande appoggio sia nella quotidianità che nelle gare. La sua esperienza nel mondo dei rally mi ha spesso aiutato a fare le scelte giuste per fare esperienza e migliorarmi».

C’è un rally particolare che vorresti fare?
«Correre una gara nel mondiale è uno dei miei sogni nel cassetto. Se potessi scegliere farei il Rally di Montecarlo o quello di Argentina».

La macchina su cui vorresti salire a tutti i costi?
«Chi non vorrebbe salire su una WRC? Magari su una di quelle di ultima generazione! La DS3 WRC è quella che preferisco anche esteticamente».

Chi ti senti di ringraziare?
?«Penso che correre in macchina sia una grande fortuna, è il sogno di tanti ragazzi e non tutti riescono a realizzarlo. Io ho avuto questa fortuna e i ringraziamenti sono tutti per la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto, per Pier Liberali e la United Business che hanno sempre creduto in me e per tutte quelle aziende che in questi anni hanno investito nei miei programmi sportivi».

Non ci resta dunque che attendere l’inizio della stagione augurando al driver piacentino tanta fortuna per il suo proseguo nel mondo delle corse.

Christian Basini

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