«Correre sta diventando impossibile». Era stato il tema centrale di un articolo pubblicato da Sportpiacenza che dava voce ai disagi lamentati da piloti e navigatori nei confronti della Commissione Sportiva Automobilistica Italiana. 
Il mondo del rally si sta rivelando sempre più costoso, dando spazio solo a coloro che sono nati con la camicia o trovano sponsor munifici. Oltretutto a oggi sono davvero pochissime, complice ovviamente la crisi, le aziende che garantiscono aiuti agli sportivi. «Chi invece nella vita ha avuto la fortuna di seguire una linea molto professionale, crearsi un nome e costruire qualcosa, viene schiacciato dalla Csai» si sono lamentati diversi protagonisti di questo sport.
Adesso il mondo del rally è interessato anche da un’inchiesta della Guardia di Finanza; è delle scorse ore la notizia, ancora bollente, di un’indagine delle Fiamme Gialle di Piacenza che ha coinvolto la società United Business di Pier Liberali. La società cura gli interessi di numerosissimi piloti a livello nazionale e internazionale e si occupa della sponsorizzazione di eventi legati al mondo dei motori. I finanzieri hanno messo i sigilli agli uffici della società dell’Oltrepò, ma stando a quanto riportato da alcuni organi di informazione la vicenda vedrebbe coinvolti anche due imprenditori piacentini. «Sono tranquillo - ha detto ieri Liberali - Non capisco da dove arrivino le accuse, anche perché non ho alcun rapporto con queste persone di Piacenza. Dirò di più, non li ho neppure mai visti».
L’indagine muoverebbe i primi passi da una serie di sponsorizzazioni curate da una società inglese con cui la United Business di Liberali ha effettivamente rapporti. Ovviamente le accuse sono ancora tutte da verificare. 
Christian Basini