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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Motori

Mauro Alberici nuovo responsabile del mototurismo Uisp

«Fondamentale sarà la convivialità, soprattutto in coppia: sono certo che chi si avvicinerà a questa avventura resterà piacevolmente colpito»

Mauro Alberici, classe 1963, impiegato di professione ma da sempre amante delle due ruote, è il nuovo Responsabile del Settore di Attività Motorismo di UISP Piacenza. Si occuperà di mototurismo, in una nuova avventura per il Comitato.
Lo abbiamo intervistato per conoscerlo meglio. E per capire che progetti ha in serbo per i soci Uisp piacentini e non, appassionati come lui di mototurismo.
Mauro, ci racconti come è nata in te la passione per le due ruote?
“Ricordo come fosse ieri la mia prima volta: avevo preso in prestito (ride, n.d.a.) la moto da un mio zio. Era lì, parcheggiata davanti ad un pollaio. Non ho resistito. Ricordo nitidamente anche il modello: era una Gilera 150 da strada. Da allora – avrò avuto poco più che 8 anni – non sono mai più sceso da una moto. A distanza di qualche anno ho partecipato come agonista ai campionati regionali e nazionali. E ho vinto un campionato provinciale nel 1997.
Ho un vago ricordo, ma probabilmente ho disputato anche alcune competizioni Uisp di Cross. Ho due figli: il grande ha ereditato da me questa passione; il piccolo ha altri interessi sportivi. Mi è stata data questa possibilità e vorrei sfruttarla al meglio”.
Cosa rappresenta per te andare in moto?
“E’ una sensazione molto profonda: motociclisti si nasce, non si diventa. I primi rumori del motore a scoppio ti aprono dei file che non  si chiudono più. Che sia un motore due o quattro tempi, poco importa. Vengo dalla campagna, dalla collina, e andare in moto negli anni 70 e negli anni 80 era sinonimo di indipendenza, di autonomia, di libertà. Poi cresci, maturi, dalle competizione passi al turismo, passi al piacere di vedere un laghetto alpino, scopri il piacere di vedere l’alba o il tramonto in sella ad una moto, magari con la tua compagna o con chi condivide con te anche solo con uno sguardo il tuo pensiero. Tra motociclisti non c’è bisogno di parlarsi: tra motociclisti basta guardarsi. La cosa bella è che tu ti trovi magari a 1.000 km da casa e parli al tuo compagno di viaggio come se fosse il tuo migliore amico. La passione è uguale a qualsiasi latitudine: si parte da un raduno prefissato e via, col vento in faccia, sempre con lo stesso spirito, lungo un viaggio organizzato, tranquillo, rilassante ed emozionante”.
Come pensi di modellare i viaggi in moto per i tesserati Uisp che vorranno seguirti?
“I percorsi verranno tarati su tutti i partecipanti, ma nessuno verrà lasciato indietro. Per dare la possibilità a tutti di partecipare, studieremo ad hoc i percorsi, gli spostamenti, tutta la logistica. Sarà un motociclismo a 360 gradi: escluderemo il fuoristrada, (strade bianche e sentieri, n.d.a.) perché richiedono una professionalità un pochino più raffinata. Per adesso teniamo fuori questo settore, ma non escludiamo assolutamente di metterlo in strada – nel vero senso del termine – più avanti”.
Cosa ti aspetti di trovare, invece, in chi parteciperà ai nostri motoraduni?
“Una cosa molto semplice: mi piacerebbe trovare delle persone con le quali condividere la stessa passione, di stare seduti insieme attorno ad una tavola, guardarsi intorno e passare del buon tempo insieme. Insomma, condividere la mia passione con chi ha la mia stessa passione. Fondamentale sarà la convivialità, soprattutto in coppia: sono certo che chi si avvicinerà a questa avventura, ne resterà piacevolmente colpito”.
Parliamo del mezzo: che moto dovrà avere chi parteciperà ai motoraduni Uisp?
“Per cominciare, non dobbiamo precludere a nessuno la possibilità di partecipare. Quindi la cosa importante è che abbia due/tre ruote (sorride, n.d.a.). Considerando, però, che i percorsi saranno di almeno 300 km tra andata e ritorno, già qui avviene una sorta di selezione naturale. L’idea è quella di partire con circa dieci equipaggi alla volta (magari, se il riscontro in termini di adesioni sarà positivo, si potrebbero ipotizzare più sessioni)”.
Hai già in mente quando partire?
“Ipotizziamo le prime date verso la metà di aprile, sia per una questione di tempo atmosferico, sia perché speriamo in un netto miglioramento delle condizioni epidemiologiche. L’idea è quella di fissare un appuntamento al mese, per iniziare. In base alla risposta che avremo, ci tareremo strada facendo. Ma prevediamo 5 appuntamenti almeno tra aprile ed agosto. E’ chiaro che se dovesse esserci grande richiesta, gli appuntamento potrebbero aumentare. I motoraduni si terranno a grandi linee di domenica, all’incirca a metà del mese”.

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