rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Motori

Bossalini: «Nel 2013 punto a vincere il Rally di Cremona»

Se i rally il più delle volte erano firmati “sua maestà” Franco Leoni forse ora le cose stanno cambiando. Piacenza ha tanti giovani che con il tempo si stanno rivelando davvero forti. Questo non determina per nessuna ragione il fatto che il King...

Se i rally il più delle volte erano firmati “sua maestà” Franco Leoni forse ora le cose stanno cambiando. Piacenza ha tanti giovani che con il tempo si stanno rivelando davvero forti. Questo non determina per nessuna ragione il fatto che il King Lion non sia più forte. Certo, non ha più niente da dimostrare a nessuno e probabilmente nessuno riuscirà mai a collezionare tante vittorie come lui ha dimostrato di meritarsi. Il Rally Città di Bettola dello scorso anno forse ha dato una svolta al rallysmo piacentino con la vittoria di Elia Bossalini che è riuscito a tenersi alle spalle il cannibale, vincendo sul Passo del Cerro. Prova da sempre denominata da Leoni “l’università del rally”. «Il 2012 e stato un anno fantastico e ricco di soddisfazioni dove non rimpiango nulla - racconta Bossalini - le emozioni sono state tante e tutte belle».

Elia, alle premiazioni del Bettola ci hai detto che sin da piccolo il tuo mito è sempre stato Leoni. Che sensazioni hai provato quando le classifiche hanno certificato la tua vittoria?
«La gara è stata sicuramente la ciliegina sulla torta ma l’abbiamo desiderata tanto sia io che Enrico, che per l’occasione mi navigava. Francamente non avevamo tanta scelta. Per metterci in luce dovevamo battere il maestro per dare un doppio chiaro segnale di miglioramento».

Emozioni a non finire al Bettola ma ottimo risultato anche al Monte Caio. Raccontaci qualcosa di più.

«Sì, abbiamo fatto una bellissima rimonta dopo la foratura. Non solo Monte Caio perché abbiamo fatto un ottimo secondo assoluto in Val D’Aveto con la pioggia e le gomme d’asciutto. Tante belle esperienze che non dimenticherò mai».

Come ti trovi con la Peugeot 207 S2000?
«Il discorso 207 s2000 è un po’ più complesso. Con il grande aiuto di Enrico Bracchi abbiamo reso la Peugeot 207 molto vicina alla mia tipologia di guida: ossia una macchina sovrasterzante. Le auto quattro ruote motrici soffrono molto di sottosterzo ma la 207 avendo un motore da 300cv ma aspirato e quindi con una coppia molto alta, fatica ancora di più a diventare sovrasterzante quindi l'unico modo per renderla così è lavorare sull’assetto, sulla convergenza posteriore e sulle pressioni delle gomme, poiché anche avendo il differenziale posteriore praticamente bloccato la macchina non gira come dovrebbe. Purtroppo noi abbiamo potuto lavorare sulla macchina solo in gara visto che non possiamo permetterci test durante l'anno e questo comporta un grosso problema. Adesso la sua erede, ossia la Peugeot 208 r5, avrà un motore turbo con gli stessi cavalli e quindi molta più coppia e sarà sicuramente più facile da guidare. Purtroppo da quest’anno le Super2000 non saranno più le macchine da battere nelle gare Nazionali e nei Coppa Italia poiché le nuove r5, stanno prendendo il loro posto».

Cosa riserva il 2013 di Elia Bossalini?
«Nel 2013 vorrei prima di tutto crescere ancora insieme a Bracchi, partecipando alle gare di zona e se possibile salire almeno una volta su una wrc, un mio sogno da sempre. Speriamo di realizzarlo. Purtroppo oggi costa meno fare una ronde con una wrc vecchiotta ma ancora molto veloce secondo me come, ad esempio, una Peugeot 206 o una Citroen Xsara che fare un Coppa Italia con una Peugeot r5 o rrc. Proprio per questo rimarremo con la fida 207 Super2000 cercando di spremerla il più possibile. Le Super2000 sono auto che hanno ancora molto da dare ma la tecnologia e la moda le vuole mandare in pensione un po’ troppo presto».

Hai un obiettivo per il 2013?
«Mi piacerebbe molto vincere il Rally di Cremona visto che nel 2012 non si è potuto correre a causa della morte di un pilota e nel 2011 arrivai secondo per pochissimo, in una gara non priva di polemiche in cui rimasi ostacolato da vari commissari ma non mi va di riparlarne perché ci rimasi troppo male».

Una nota positiva e una negativa del rallysmo piacentino?
«Una nota positiva del rallysmo piacentino è sicuramente la storia e la passione che trasudano dalle nostre strade e dalle nostre valli ricche di aneddoti dove si sono sfidati grandi campioni del passato. Momenti di cui la nostra gente ne parla ancora con il sorriso ricordando ancora le battaglie incredibili e le auto spaventose tipo Stratos, Porsche e tante altre vetture eccezionali. Credo che ci sia molta passione e interesse per le auto da corsa nelle nostre zone anche da parte chi non pratica questo sport in prima persona. La nota negativa è che purtroppo non ci sono le mezze misure tra i piloti, i meccanici e i team. O si è amici per la pelle o ci si odia e non ci si parla neanche. Non c'è più la sana competizione fine a se stessa, ce il pre-gara dove ognuno attacca e riattacca un’altra persona cercando di mettergli pressione. La gara che riserva sempre sorprese anche a causa della poca concentrazione, e il post-gara dove ognuno è pronto a giudicare quello e quell’altro anche quando invece di giudicare bisognerebbe guardarsi in casa propria e cercare di capire se si è andati forte o se si ha fatto "schifo". Personalmente ho deciso già da tempo di non voler più sapere niente. Quando devo correre cerco di dare il massimo e cerco di prepararmi e concentrarmi al meglio. Gli altri lasciamo che parlino. Io preferisco accelerare che parlare, mi piace molto di più».
Christian Basini

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bossalini: «Nel 2013 punto a vincere il Rally di Cremona»

SportPiacenza è in caricamento