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Motonautica - Mondiale F1: pole di Carella a Doha

Check-in chiuso. Carella è già in volo. Ripassare domani, astenersi perditempo in cerca di gloria effimera. E fanno otto. Otto pole position: con questa, fresca di giornata, ottenuta in un momento delicatissimo della stagione 2013, sulla strada...

Check-in chiuso. Carella è già in volo. Ripassare domani, astenersi perditempo in cerca di gloria effimera. E fanno otto. Otto pole position: con questa, fresca di giornata, ottenuta in un momento delicatissimo della stagione 2013, sulla strada della ricerca del terzo titolo iridato consecutivo. Per il pilota piacentino non ci sono mai mezzo misure perché, come sottolinea spesso senza presunzione (vogliamo chiamarla considerazione di se stesso?), «quando indosso tuta e casco e vado giù, c’è un solo e unico obiettivo: vincere, vincere, vincere. Se non l’avete ancora capito, ve lo ripeto: vincere». La vigilia del GP del Qatar, per lui in pratica la gara di casa per via del sciur padron sotto le cui insegne gareggia da un paio di stagioni, è stata praticamente così: uno show. Anche se… «Lo so, lo so già dove volete andare a parare - ci anticipa Alex -; volete dire che, epperò, nelle libere della mattinata non avevi impressionato più di tanto». Già, le libere. Quelle in cui Sami Selio aveva fatto scintille (45”48), precedendo Shaun Torrente (46”50), Sami Selio (46”88), Thani Al Qamzi (46”97) e, finalmente, anche un certo Alex Carella (47”42). Nella carovana del poker di testa che ha ancora ambizioni iridate, Carella si era posizionato in ultima posizione, pure dietro alla… briscola tirata fuori dalla manica da Al Qamzi. Un allarme? «Un mezzo allarme. Un fremito. Ma di rabbia. Spesso - spiega il bicampione del mondo in carica -, i guai vado a cercarmeli da solo. Come in queste libere. Ma come vanno forte quelli lì, mi sono detto, e sono andato un pochettino in confusione. Ho cominciato a pensare che la colpa fosse delle eliche (con cui sto in verità litigando da un po’) , invece erano i miei avversari che spingevano a manetta, mentre a me mancava una cosa sola: la concentrazione giusta».

PER MARIETTO Per trovarla, Alex ci ha messo un turno di qualificazione, ma, credeteci, stavolta era proprio studiata. Là davanti era ancora Selio (47”05) e Chiappe (47”85) a dettare il ritmo, tallonati dal tandem del Team Abu Dhabi formato da Ahmed Al Hameli (che bello rivederlo lottare con i migliori, dopo tutto quello che gli è successo solo un anno fa!) e Al Qamzi (48”35). E vorrà pur dire qualcosa se, dietro Andersson (48”38), Torrente (48”52) e Carella (48”55) figuravano solo in sesta e settima posizione. La risposta? Nella Q2, quando la coppia del Team Qatar, la coppia di casa formata da un italiano e da un americano, ribaltava la situazione andando a staccare tempi da favola: 45”91 Alex, 46”42 Shaun. Gli altri, là dietro in fila indiana e con il muso lungo: Chiappe, Selio, Al Qamzi e Andersson. Nessuno fiatava. Inimmaginabile pensare, si sussurava sotto le tende, che quei due mollassero nella Q3, la Top Six di una volta. E difatti cambiava poco. E tutto nelle posizioni di rincalzo, con un salto mortale in avanti di Andersson e poco più. Torrente dava una scossa all’ambiente con un altro tempone (45”88) che, stavolta, manco faceva solletico al compagno di squadra. Anzi, Carella, ritrovata la concentrazione, forse per… risparmiare benzina, ci metteva un giro solo per agguantare la pole. Poi, lemme lemme, rientrava da trionfatore ai box. Pardon: al pontone. «Qualcuno di sicuro non ci crederà – chiosava Alex divincolandosi tra pacche e abbracci -, ma da quando mi sono svegliato stamattina, sapevo già che avrei acciuffato la pole. Oggi sono otto mesi che Marietto Busetti ci ha ha lasciati. Scontato il fatto che questa pole sia dedicata a lui. Domani, se continuerà a spiegarmi come si fa parlandomi nelle cuffie, vedremo di completare l’opera. Per lui e solo per lui».

Gran Premio del Qatar (Doha), pole position: 1. Carella (Ita, Team Qatar) 45”81; 2. Torrente (Usa, Qatar) 45”88; 3. Andersson (Sve, Azerbaijan) 46”18; 4. Selio (Fin, Mad Croc BaBa) 46”25; 5. Chiappe (Fra, CticChina) 46”39; 6. Al Qamzi (Eau, Abu Dhabi) 48”28 (46”97 nella Q2); 7. Al Hameli (Eau, Abu Dhabi) 47”13; 8. Cantando (Ita, Singha) 47”25; 9. Al Rubayan (Kuw, Atlantic) 47”94; 10. Xiong Ziwei (Cina, Ctic China) 48”98;11. Roms (Fin, Mad Croc BaBa) 49”20 (49”31 nella Q1); 12. Rinker (Usa, Azerbaijan) 52”48 (48”87 nella Q1);
13. Benavente (Por, Atlantic) 49”81; 14. Stromoy (Nor, Nautica) 53”31; 15. Lagiannella (Ita, Singha) 51”03;16. Osculati (Ita, Nautica) 53”31; 17. Brigada (Ita, Caudwell) 53”53; 18. Shepard (Saf, Caudwell) 2’20”25. Senza tempo di qualificazione: Marzsalek (Pol, Singha).

Il programma di Doha (ora locale, due ore in più rispetto all’Italia) - Sabato 23 novembre, ore 8.30: briefing piloti (F1 e F4-S); ore 9.15: prove libere F1; ore 10.30: prove libere F4-S; ore 11: cronometrate F4-S; ore 13.30: Gara-2 della F4-S; ore 15.30 parata; ore 15.45: GP del Qatar di F1.

Mondiale (dopo tre gare): 1. Carella (Ita, Team Qatar) e Selio (Fin, Mad Croc BaBa) punti 44; 3. Chiappe (Fra, Ctic China) 39; 4. Torrente (Usa, Qatar) 35; 5. Al Qamzi (Eau, Abu Dhabi) 22; 6. Cantando (Ita, Singha) e Andersson (Sve, Azerbaijan) 12; 8. Al Rubayan (Kuw, Atlantic) 9; 9. Al Hameli (Eau, Abu Dhabi) 7; 10. Marszalek (Pol, Singha) e Lagiannella (Ita, Singha) 3; 12. Roms (Fin, Mad Croc-Baba) e Stromoy (Nor, Atlantic) 2.

Le gare già disputate - Brasile (Brasilia): 1. Selio (Fin, Mad Croc BaBa); 2. Torrente (Usa, Qatar); 3. Carella (Ita, Qatar). Ucraina (Kiev): 1. Chiappe (Fra, Ctic China); 2. Torrente Usa, Qatar); 3. Carella (Ita, Qatar). Cina (Liuzhou): 1. Carella (Ita, Qatar); 2. Selio (Fin, Mad Croc-Baba); 3. Chiappe (Fra, Ctic China):
Le prossime gare - 28-29 novembre: GP Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti); 12-13 dicembre: GP Sharjah (Emirati Arabi Uniti).

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