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Motonautica - Mondiale F1: Carella parte dal quarto posto

La pole di Andersson non deve stupire e non stupisce, visto che si tratta di un pilota grintoso, a volte anche oltre il limite consentito, che in questa vigilia del GP del Qatar, per essere protagonista dal principio alla fine (secondo solo nelle...

La pole di Andersson non deve stupire e non stupisce, visto che si tratta di un pilota grintoso, a volte anche oltre il limite consentito, che in questa vigilia del GP del Qatar, per essere protagonista dal principio alla fine (secondo solo nelle libere, dietro Torrente, e poi sempre lì, a guardare gli avversari dall’alto in basso), ha messo su tutto l’ingrediente più importante: il coraggio, magari anche un po’ di incoscienza. Roba che non si trova al supermercato. Senza quello, su un tracciato tormentato dal vento e ulteriormente ritoccato (con una boa gialla ballerina per motivi di sicurezza: un po’ di qua e un po’ di là) non si va da nessuna parte e lui, a quanto pare, si è trovato davvero a suo agio tra le onde lunghe di un tracciato malefico: miglior tempo nella Q1 (43”32 contro il 43”65 di Selio e il 44”06 di Torrente) e miglior tempo nella Q2 (44”42 contro il 42”53 di un sorprendente Al Rubayan e il 42”63 di Carella), per presentarsi caricatissimo alla cavalcata dei Top Six. Dove ha parzialmente steccato solo il rappresentante del Kuwait, mentre gli altri hanno fatto tutti fuoco e fiamme. Inutilmente. Jonas ha stampato sul tabellone un eccezionale 41”34, e se la cosa non vi impressiona, provate a pensare che ha girato alla media di 168,81 km/h, davanti ai quali hanno dovuto tutti alzare le mani in segno di resa.

CARELLA E’ LI’ E Carella? E’ lì, sempre tra i primi, anche se sotto la tenda ha il muso lungo. Arrabbiato con se stesso, perché sa bene chi lo conosce, amici e avversari, è uno che non ci sta a perdere. Voleva anche stavolta la pole che, dopo tutto, è mancata per un’inezia. Per un peccato veniale nel momento più importante della giornata. «Non posso lamentarmi di quello che avevo fatto prima - sottolinea Alex – perché, come tutti, avevo sofferto le condizioni del campo di regata. Se giovedì non siamo riusciti ad andar giù e se così tanta gente ha rischiato grosso, dobbiamo farcene una ragione. Eppure, tutto sommato, stavo controllando la situazione, ero convinto di poter fare l’exploit giusto proprio nei Top Six. E invece… E invece proprio affrontando la prima boa dopo il giro lanciato ha commesso un piccolo errore su un’ondina e, dopo un saltello, diciamo così, ho perso il rito. In gara si sarebbe potuto recuperare, ma nella Q3, con due soli giri a disposizione per dare tutto e di più, queste cose si pagano. Peccato. Sono furioso con me stesso, ma in gara si può ribaltare la situazione. Pensate solo alla bagarre che già si è accesa nel gruppetto di testa, visto che tra Jonas e Sami ci sono 7/100 e solo 3/100 tra lo stesso Selio e Shaun, tutta gente dai nervi d’acciaio e che, difficilmente, concede la… precedenza agli incroci quando sono in macchina, figuratevi in barca. Anch’io non sono uno che si tira indietro e, statene sicuri, su questo specchio d’acqua, se ne vedranno delle belle». Delle belle vorrebbe vederne anche Francesco Cantando che non ha vissuto un debutto felice per il nuovo sponsor Motorglass: tradito da noie al motore (così come è accaduto a Bartek Marszalek) il Franz ha dovuto continuamente fare la spola dal pontone al paddock, ma evidentemente il feeling con Doha non è stato ancora ripristinato. In coda al gruppone anche Marco Gambi, che commenta con il più sincero dei sorrisi: «Ruggine. Solo colpa della ruggine: non è così facile rientrare nel giro dopo quattro anni. In una gara di F1». Ah, dimenticavo: anche Jan Andre Moriero Landes, il norvegese che difende i colori del Team Motorglass nella F4-S, è stato vittima di uno spettacolare volo. Evidentemente non era proprio giornata.

GP del Qatar (Doha), qualifiche: 1. Andersson (Sve, Team Sweden) 41”34; 2. Selio (Fin. Mad Croc-BaBa) 41”41; 3. Torrente (Usa, Qatar) 41”44; 4. Carella (Ita, Qatar) 42”03; 5. Chiappe (Fra, Ctic China) 43”43; 6. Al Rubayan (Kuw, Atlantic) 43”77 (42”53 nella Q2); 7. Benavente (Por, Atlantic) 43”40; 8. Roms (Fin, Mad Croc-BaBa) 43”64 (44”77 nella Q2): 9. Stromoy (Nor, Nautica) 45”13; 11. Marszalek (Pol. Motorglass) 46”05; 12. Cantando (Ita, Motorglass) 46”39; 13. Stark (Sve, Nautica) 46”50; 14. Gambi (Ita, Motorglass) 48”04.

Così a Doha (ora locale, due ore in più rispetto all’Italia) - Sabato 15 marzo - Ore 9: prove libere F4-S; ore 9.30: cronometrate F4-S; ore 10: prove libere F1; ore 14: Gara-1 della F4-S; ore 15.30: parata; ore 15.45: Gran Premio del Qatar (Doha), prima prova stagiona del Mondiale di F1.

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