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Ficcaglia rinuncia alla vittoria a tavolino. «Non mi interessa prendere medaglie senza combattere»

L'atleta della Yama Arashi nella Coppa Italia di Roma non aveva avversari di categoria così ha rinunciato al viaggio

Una vittoria che sarebbe arrivata senza combattere per assenza di avversari, con la scelta di rinunciare alla trasferta nella capitale e a un successo “a tavolino” per inseguire nuovi obiettivi, fisicamente sul ring. Nello scorso week end, il piacentino Ivan Ficcaglia – portacolori della Yama Arashi – avrebbe dovuto combattere a Roma nella Coppa Italia in quella manifestazione che rappresentava nel 2019 l’ultimo suo appuntamento disputato sul ring concluso con una vittoria. Nella sua categoria, però, non erano iscritti avversari e così Ivan (“nato” nel light contact prima di alternare incontri di pugilato e altri di full contact, scegliendo poi quest’ultima disciplina) ha preferito evitare il viaggio nella capitale.

«A Roma si disputava il campionato italiano Federkombat per gli atleti del ring di prima serie e la Coppa Italia per gli atleti delle serie minori. Purtroppo nella mia classe/categoria non c’erano avversari e quindi abbiamo deciso di evitare questa trasferta: non ero interessato a prendermi medaglie senza combattere. Come mai carenza di iscritti? Negli ultimi anni si è notato un progressivo trasferimento di atleti dal full contact al K1. Seppur a malincuore, stiamo valutando di provare anche questa disciplina, proprio per aver maggiori opportunità di salire sul ring». Una dura  preparazione per nulla? «No, assolutamente, l’allenamento è sempre utile. Nelle scorse settimane ho vinto agli interregionali di Viserba nel light contact, ma ora mi manca il ritorno sul ring. Dovrei riuscire a combattere nel Galà a Verona nel limite dei 67 chilogrammi».

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