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Football americano

Un piacentino, Angelo Giannuzzi nel Football Americano globale

E’ allenatore capo di Team Europe, squadra che ha conquistato il terzo posto in un torneo contro selezioni nazionali sudamericane disputato in Cile.

Il football americano, sport a palla ovale, lunga un piede (one foot, per cui foot-ball negli USA), vagamente derivato dal rugby, si gioca anche in Italia, ormai da oltre quarant'anni. Un po' per curiosità, un po' per spirito imitativo (i militari americani delle diverse basi NATO dislocate in Italia si sfidavano regolarmente), nei primi anni '80 nascevano aggregazioni raffazzonate di giovani italiani che pian piano confluirono nella prima, minuscola federazione nazionale, l'AIFA. Tra le primissime squadre (ma la primogenitura è controversa), le “Pantere Rosa” di Piacenza, i cui giocatori vennero scritturati quasi tutti per il film "Bulldozer" con il compianto Bud Spencer. In seguito il "pioniere" Giovanni (detto Jonny) Colombo, patron dell'Hotel Manin di Milano e Presidente dell'AIFA, li reclutò per la sua squadra: i “Milano Manin Rhinos”. In Italia oggi le squadre sono un centinaio e giocano in campionati nazionali in tre distinte categorie. La nostra città è rappresentata dai Wolverines, in Terza Divisione. Poi ci sono gli "indipendenti", come il “Team Europe”, formazione di Football Americano composta da giocatori provenienti da squadre e campionati di ogni livello da tutta l'Europa: dall'Italia, dalla Svizzera, dalla Francia e da altri Paesi. Alla guida tecnica c'è un nostro concittadino: Angelo Giannuzzi.

Angelo Giannuzzi e Eugenio Castro (organizzatore)_m-2

Ce ne ha parlato Antonio Battista, già fondatore e presidente dei Mustang Mantova, una squadra amatoriale composta da italiani e da stranieri richiedenti asilo, “un buonista” direbbe qualcuno; un buonista che nella vita fa il poliziotto in servizio sulle volanti ed è anche manager di Team Europe, squadra nota a livello nazionale, tanto da ricevere il riconoscimento dall'UNHCR (l'organizzazione ONU per i rifugiati),    "Angelo Giannuzzi - ci dice Battista - ha condiviso per un paio d'anni con me l'avventura e l'esperienza dei Mustangs, il cui motto è “nessuno è escluso”;  la sua preparazione tecnica, oltre al fatto di sapere parlare perfettamente l'inglese, ha contribuito ad integrare, oltreché istruire, i giovani africani che avevo in squadra.
Aggiunge Giovanni Cantù", presidente dell’l'Ente nazionale di Promozione di Sport e Cultura - per la promozione del Football Americano amatoriale in Italia e nel mondo (IAAFL): “Antonio  mi incaricò nell'estate 2018 di metter su una squadra europea per un progetto internazionale. Ho cominciato a cercare giocatori in giro per il continente e sono riuscito a metter su una squadretta. Tredici giocatori in tutto, che per il football è una specie di non senso, considerato che occorrono 11 titolari in attacco e 11 in difesa più le riserve e gli specialisti. Nel 2016 quando mi occorreva un tecnico disposto a condividere l’impresa sportiva ho conosciuto il piacentino Angelo Giannuzzi che nel 1984, era stato fondatore, primo presidente e giocatore dei “Cinghiali”, squadra che riportò a Piacenza il football americano e che esordì nella serie C, nel 1985.

Azione d'attacco del Team Europe_m-2

Negli anni successivi Giannuzzi è stato assistente allenatore in serie A (Panthers Parma, Rhinos Milano). Stage negli Stati Uniti, poi di nuovo a Parma, Reggio e Piacenza, come Capo allenatore. Componente della Commissione Tecnica federale e con incarichi di primo livello nella Federazione; nel gennaio scorso è stato “Head Coach” del Team Europe che ha partecipato come formazione ospite al primo Torneo Panamericano IAAFL di "Futbol Americano" in Santiago del Cile, classificandosi al terzo posto, giocando con tre selezioni nazionali sudamericane.
"Preparare la trasferta in Sudamerica, spiega Giannuzzi, è stata di un'avventura, a cominciare dagli allenamenti collettivi con giocatori residenti in tutta Europa, sui campi di Lugano, di Rimini, di Porto Mantovano. In Cile la nostra squadra era alloggiata al “Colegio Luis Pasteur nel barrio Comunitad Padre Hurtado”. In pratica camerata, materassi in terra, mensa scolastica e tanta buona volontà. Ma non ci siamo scoraggiati. Abbiamo reclutato giocatori di altri paesi (Costa Rica, Nigeria e Cile), tanto che abbiamo finito per rappresentare, in realtà, il resto del mondo. Ognuno dei miei atleti giocava in due ruoli diversi (attacco e difesa, che nel Football Americano sono contrapposti ed altamente specializzati) e, pur tra mille difficoltà, abbiamo conquistato un più che onorevole terzo posto tra i quattro partecipanti."

Team Europe_m-2

A quelle latitudini una manifestazione di livello internazionale ha un impatto straordinario e l'obiettivo era di farne la prima edizione di un appuntamento continentale, quantomeno biennale. "Un'esperienza come quella del Chile ha esaltato, tra i componenti del Team Europe, la caratteristica migliore dello sport del Football Americano: la totale condivisione dello sforzo e del risultato della squadra; in una famiglia allargata a livello continentale ".

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