Equitazione - Per il campione Meattini applausi a Carpaneto
Dodici titoli italiani, otto medaglie in campionati europei o mondiali, seicento primi posti. Ma Stefano Meattini non ama esibire questo curriculum sportivo indiscutibilmente di vertice, oggi è totalmente immerso in attività differenti dal...
Dodici titoli italiani, otto medaglie in campionati europei o mondiali, seicento primi posti. Ma Stefano Meattini non ama esibire questo curriculum sportivo indiscutibilmente di vertice, oggi è totalmente immerso in attività differenti dal gareggiare: dirige un centro di addestramento equestre fra i maggiori dEuropa (www.meattini.it), nel quale sono transitate diverse centinaia di cavalli, è un autorevole giudice sportivo internazionale, ricopre lincarico di responsabile del Dipartimento Doma Classica della Sef Italia, la Scuola Equestre di Formazione che nel giro di poco tempo ha aperto sedi in tutta Italia.
Nel territorio piacentino la sede provinciale della Sef Italia è a Carpaneto, al Circolo Ippico Il Biancospino (www.equipod.it) che ha organizzato una conferenza sulla Doma Classica nella Sala Bot del Comune, dove a fare gli onori di casa è intervenuta lassessore comunale Roberta Previdi che ha rivolto allospite parole di stima e di saluto.
Animato da un entusiasmo contagioso e trascinante, Stefano Meattini ha racontato per oltre due ore i dettagli della Doma Classica tenendo vivissima lattenzione del pubblico, e non si è risparmiato di fronte alle numerose domande rivoltegli dagli appassionati, fra cui alcuni giunti appositamente da fuori provincia.
«Cosa è la Doma Classica? Una equitazione a trecentosessanta gradi spiega Stefano Meattini uno sport che mette in evidenza larmonia del binomio cavallo-cavaliere. È una disciplina emergente, ma che conta già oltre duemila praticanti sul territorio nazionale».
Quindi continua: «Oggi in Italia la disciplina è affiliata al Coni attraverso la Libertas che affida il settore equestre alla Sef-Italia, la quale garantisce i titoli agonistici ai cavalieri praticanti. In Sardegna, a Cagliari, ha sede lAssociazione Italiana Doma Classica www.domaclassica.org , con il compito di tutelare a livello internazionale la disciplina e che proprio questanno ha portato allimportante riconoscimento della Federazione Equestre Internazionale, passo fondamentale per entrare nel gruppo degli sport olimpici».
Dimentichiamoci lequitazione come sport riservato a pochi: «È una disciplina per tutti, per competere nella Doma Classica non occorre un super cavallo che costi cifre enormi svela Meattini ma serve semplicemente un cavallo ben addestrato. E anche la razza non è importante: vediamo classifiche in cui cavalli bardigiani competono ad armi pari con dei purosangue o dei quarter, e potrei continuare elencando molte razze diverse. Avete un cavallo? Va sicuramente bene, lavorateci con pazienza e i risultati arriveranno».
La strada per diventare un cavaliere competitivo? «Non è necessario eccellere in una delle tre specialità della Doma Classica (lavoro in piano, prova di precisione, prova di velocità): bisogna saper fare decorosamente tutto. E ricordarsi che il cavaliere migliore è quello che si adatta meglio al cavallo, rispettandolo e capendo i suoi limiti e le sue doti, ascoltandolo. Si arriva ai successi usando leducazione e il rispetto».
Nel territorio piacentino la sede provinciale della Sef Italia è a Carpaneto, al Circolo Ippico Il Biancospino (www.equipod.it) che ha organizzato una conferenza sulla Doma Classica nella Sala Bot del Comune, dove a fare gli onori di casa è intervenuta lassessore comunale Roberta Previdi che ha rivolto allospite parole di stima e di saluto.
Animato da un entusiasmo contagioso e trascinante, Stefano Meattini ha racontato per oltre due ore i dettagli della Doma Classica tenendo vivissima lattenzione del pubblico, e non si è risparmiato di fronte alle numerose domande rivoltegli dagli appassionati, fra cui alcuni giunti appositamente da fuori provincia.
«Cosa è la Doma Classica? Una equitazione a trecentosessanta gradi spiega Stefano Meattini uno sport che mette in evidenza larmonia del binomio cavallo-cavaliere. È una disciplina emergente, ma che conta già oltre duemila praticanti sul territorio nazionale».
Quindi continua: «Oggi in Italia la disciplina è affiliata al Coni attraverso la Libertas che affida il settore equestre alla Sef-Italia, la quale garantisce i titoli agonistici ai cavalieri praticanti. In Sardegna, a Cagliari, ha sede lAssociazione Italiana Doma Classica www.domaclassica.org , con il compito di tutelare a livello internazionale la disciplina e che proprio questanno ha portato allimportante riconoscimento della Federazione Equestre Internazionale, passo fondamentale per entrare nel gruppo degli sport olimpici».
Dimentichiamoci lequitazione come sport riservato a pochi: «È una disciplina per tutti, per competere nella Doma Classica non occorre un super cavallo che costi cifre enormi svela Meattini ma serve semplicemente un cavallo ben addestrato. E anche la razza non è importante: vediamo classifiche in cui cavalli bardigiani competono ad armi pari con dei purosangue o dei quarter, e potrei continuare elencando molte razze diverse. Avete un cavallo? Va sicuramente bene, lavorateci con pazienza e i risultati arriveranno».
La strada per diventare un cavaliere competitivo? «Non è necessario eccellere in una delle tre specialità della Doma Classica (lavoro in piano, prova di precisione, prova di velocità): bisogna saper fare decorosamente tutto. E ricordarsi che il cavaliere migliore è quello che si adatta meglio al cavallo, rispettandolo e capendo i suoi limiti e le sue doti, ascoltandolo. Si arriva ai successi usando leducazione e il rispetto».