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Martedì, 23 Aprile 2024
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Obbligatorio un defibrillatore per ogni società sportiva

Un defibrillatore obbligatorio per ogni società sportiva: dal 26 aprile non è più un obiettivo, ma un decreto trasformato in legge. Ne hanno parlato questa mattina, illustrando i dettagli della nuova normativa, il...



Un defibrillatore obbligatorio per ogni società sportiva: dal 26 aprile non è più un obiettivo, ma un decreto trasformato in legge. Ne hanno parlato questa mattina, illustrando i dettagli della nuova normativa, il Delegato Provinciale del Coni Robert Gionelli e Daniela Aschieri, responsabile del “Progetto Vita” che da anni si impegna a sensibilizzare la popolazione del nostro territorio all’uso di questo apparecchio salvavita.

«La legge – ha spiegato Gionelli - concede 6 mesi alle società professionistiche per mettersi in regola, e 30 mesi a quelle dilettantistiche. Siamo contenti del risultato ottenuto, ma noi puntiamo a regolarizzare tutti gli impianti entro fine anno. In 30 mesi infatti potrebbero perdere la vita altre 70 persone in Italia».
Impianti che a Piacenza nel 99 per cento dei casi sono già a norma, mentre in provincia circa il 65% delle strutture sportive è ancora privo di defibrillatore. La Aschieri ha aggiunto: «In 15 anni, abbiamo salvato otto vite su nove casi di arresto cardiaco avvenuto in impianti dotati di defibrillatore, mentre nelle strutture non dotate dello strumento contro la morte improvvisa il numero è crollato a due persone su nove. Questi sono dati che dovrebbero incoraggiare tutte le società sportive a investire 2000 euro per la salute dei propri atleti. Inoltre, consiglio di diffidare dai prodotti a basso prezzo, per evitare di acquistare defibrillatori malfunzionanti, come già successo in alcune regioni d’Italia».

A questo proposito, il “Progetto Vita” ha predisposto una sorta di gioco, una lavagna da mostrare in ogni impianto non ancora a norma da parte delle società per incentivare tutte le famiglie a donare un piccolo contributo. La somma dovrebbe permettere di raggiungere la spesa necessaria per l’acquisto e per istruire all’uso del macchinario.
Ha concluso Robert Gionelli: «E’ bene che tutte le società sportive si muniscano di defibrillatore in tempi brevi, ma a fianco di questo “mettersi in regola” deve esserci un consapevole sviluppo culturale per far comprendere a tutti che il defibrillatore non è un onere ma un importante valore aggiunto per qualsiasi società sportiva che voglia garantire sicurezza e tranquillità ai propri atleti».
Stefano Dallavalle

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