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Venerdì, 19 Aprile 2024
Ciclismo

Tour de France 2020: cosa aspettarsi dalla Grande Boucle

Edizione inedita con Bernal e Roglič che restano favoriti, ma attenzione all'esperto Dumoulin

Dopo mesi di allenamenti nelle proprie abitazioni a causa della pandemia globale che ha imposto la sosta di tutte le manifestazioni sportive, i ciclisti sono finalmente tornati in sella e in queste prime settimane di gare lo spettacolo non è mancato. Le Strade Bianche, il Gran Piemonte e la Milano-Sanremo sono ormai alle spalle e i migliori atleti in questi giorni sono impegnati nel Giro del Delfinato che, come ogni anno, è un ottimo indicatore in vista del Tour de France, in programma dal 29 agosto al 20 settembre.

Sarà senza dubbio un’edizione inedita, ma Bernal e Roglič restano i favoriti

Se è vero che negli ultimi anni il Tour ci ha riservato sorprese a non finire, è altrettanto vero che questa volta la Grande Boucle potrebbe essere ancora più incerta e imprevedibile del solito. In questa stagione inedita, la preparazione atletica degli atleti sarà una vera e propria incognita e soprattutto in corse impegnative e lunghe come quelle di tre settimane, un crollo fisico è dietro l’angolo anche per gli uomini di alta classifica. Tutti i ciclisti hanno iniziato la propria stagione a dicembre, sono stati circa tre mesi lontani dalle corse e solo da un mese sono tornati a darsi battaglia in strada. Ogni tipo di riferimento è saltato ma la sensazione è che il campione in carica Egan Bernal sarà ancora una volta l’uomo da battere. Il colombiano, impegnato in questi giorni al Giro del Delfinato, non sta brillando ma ha dimostrato di essere in netta crescita dal punto di vista fisico. Alle spalle di Bernal, al 14 di agosto, secondo le scommesse online di Betway, a quota 6,50, uno dei favoriti assoluti per la vittoria finale è senza ombra di dubbio Primož Roglič. Lo sloveno, ex campione di salto con gli sci, è professionista da pochi anni ma ha già lasciato intendere di avere tutte le carte in regola per vincere una grande corsa a tappe. Dopo aver sfiorato il trionfo al Giro d’Italia l’anno passato, Roglič è certo di poter far bene anche alla Grande Boucle e la sensazione di tutti gli addetti ai lavori è che davvero per lo sloveno questa possa essere la volta buona per vincere un Grande Giro. Come raccontato anche da Mikel Landa in una recente intervista all’Insider, questa edizione del Tour è stata pensata per i grandi scalatori, con tantissime salite e una sola cronometro e tutti gli addetti ai lavori sono convinti che saranno almeno in 10 a giocarsi la vittoria finale.

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Vittoria finale: tra favoriti e possibili sorprese

In una edizione ricca di salite come quella di quest’anno, le sorprese sono dietro l’angolo e siamo certi che i ciclisti di grande esperienza come, Dumoulin potranno riuscire a fare la differenza su colleghi più giovani che, pur avendo una freschezza di gamba diversa, magari non sanno ancora come gestire gli attimi più concitati delle corse. Mentre Froome e Thomas potranno comunque recitare il ruolo di gregari nella INEOS e aiutare Egan Bernal a portarsi a casa la Grande Boucle per la seconda volta consecutiva, Dumoulin arriverà all’impegno in terra francese con le vesti di capitano della sua nuova squadra Jumbo-Visma. Il percorso che prevede una sola cronometro non aiuterà l’olandese, il quale ha però dimostrato di poter tenere il passo dei migliori anche in salita. Un altro atleta che potrà fare sicuramente bene è Mikel Landa. Lo spagnolo, dopo diverse stagioni da gregario, sarà finalmente il capitano della sua nuova squadra, la Bahrain McLaren, e siamo sicuri che in un percorso ricco di salite potrà dire la propria in ottica vittoria finale. C’è enorme interesse, inoltre, nello scoprire cosa riusciranno a fare i tanti giovani che in questi anni si stanno affacciando al grande ciclismo. Tadej Pogačar si candida come futuro dominatore di questo sport e il Tour di quest’anno sarà sicuramente un ottimo banco di prova per testare le sue abilità, sia fisiche che mentali.

In uno sport duro e impegnativo come il ciclismo, andare forte non basta e il fattore mentale e psicologico riveste un ruolo determinante ai fini del raggiungimento di un risultato importante e prestigioso come la vittoria di uno dei Grandi Giri. Per quanto riguarda gli italiani, l’unico che quest’anno sembra essere in grado di essere competitivo ai massimi livelli è Vincenzo Nibali, ma c’è enorme interesse nello scoprire se Fabio Aru riuscirà a tornare ai livelli cui ci aveva abituato.

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