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Rio2016 - Copelli: «Fontana è pronto e carico». VIDEO

C’è la consapevolezza di aver lavorato bene per tutta la stagione, di aver raggiunto il top proprio nel momento più importante. E poi la tranquillità dettata dalla terza Olimpiade e da una medaglia già conquistata, il bronzo di Londra...


C’è la consapevolezza di aver lavorato bene per tutta la stagione, di aver raggiunto il top proprio nel momento più importante. E poi la tranquillità dettata dalla terza Olimpiade e da una medaglia già conquistata, il bronzo di Londra nel 2012. «Il mio tecnico? Può tutto». Così Marco Aurelio Fontana descrive il suo allenatore Domingo Copelli, un binomio costruito negli anni che si è rivelato vincente. Quando parla Domingo lo fa sempre al plurale, bastano poche parole per capire che in bicicletta con Fontana c’è anche lui, pronto a consigliarlo, sostenerlo, incitarlo dal via fino all’ultimo metro. Anzi, da prima della partenza, come conferma la sua presenza in Brasile per seguire gli ultimi allenamenti; a questi livelli la differenza la fanno i dettagli e il “team Fontana” ha intenzione di sistemare anche quelli più minuscoli e insignificanti. E come Marco Aurelio anche Copelli non si nasconde, l’obiettivo per la gara di domenica a Rio de Janeiro è una medaglia e tutti devono sapere che l’azzurro si candida nuovamente per un posto sul podio dopo il bronzo di Londra.

«Arriviamo alle Olimpiadi preparati, la stagione è praticamente terminata – spiega il tecnico di Marco Aurelio - e noi l’avevamo focalizzata completamente sulla prova di Rio de Janeiro, ci arriviamo pronti e carichi, con buone prospettive».

Come avete impostato la preparazione sapendo di dovervi concentrare su una gara così importante come i Giochi?
«Abbiamo cercato innanzitutto di restare calmi, la stagione era partita bene con ottime sensazioni confermando che le novità introdotte anche in tema di alimentazione stavano dando risultati positivi. Ma arrivare ad agosto era lunghissima, siamo stati bravi a non farci prendere dall’entusiasmo mantenendo la giusta tranquillità».

La scelta si è rivelata quella giusta.
«Senza dubbio, perché a metà stagione c’è stato qualche piccolo contrattempo sotto forma di problemino fisico ma non ci siamo abbattuti, siamo rimasti concentrati e risolte queste difficoltà nell’ultimo mese e mezzo la condizione ha continuato a crescere, l’adrenalina anche e adesso siamo pronti».

In questi ultimissimi giorni cosa vi dicono i dati? Come sta procedendo l’avvicinamento alla prova olimpica?
«I numeri sono ottimi, negli allenamenti brasiliani ci siamo concentrati anche sulle specificità di un percorso molto veloce e tecnico. Adesso vedremo anche cosa fanno gli altri, ma noi siamo sicuri di esserci».

Il tragitto si addice alle caratteristiche di Marco Aurelio?
«Perfettamente. Però bisognerà tenere altissima l’attenzione perché le insidie sono parecchie, è un percorso tecnico, con diversi ostacoli artificiali. Il pericolo è che in gara se si spinge troppo si rischia di sbagliare, dobbiamo rimanere in assetto riducendo al minimo la possibilità di commettere errori».

Quali sono gli avversari più accreditati, quelli da cui Marco Aurelio Fontana dovrà guardarsi maggiormente?
«Senza dubbio lo svizzero Nino Schurter, che ha dominato la stagione e il francese Julien Absalon, rinato e che ha già vinto due ori olimpici. Magari il percorso si addice meno alle sue caratteristiche, ma lo vedo molto tranquillo. Poi nella lista bisogna inserire anche il campione uscente di Londra 2012, il ceco Jaroslav Kulhavy da cui ci si può aspettare di tutto e al Mondiale, anche se non ha vinto, ha mostrato un’ottima condizione. E ci siamo anche noi».
Dal nostro inviato a Rio de Janeiro

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