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Venerdì, 26 Aprile 2024
Ciclismo

Olimpiadi - Papà Bronzini: «Giorgia vuole lasciare il segno»

L’atmosfera olimpica sta entrando nel vivo con l’apertura dei Giochi di Rio e passare dalle vigilie agonistiche di Casa Italia a quella passionale di casa Bronzini il passo è breve: domenica 7 agosto si corre la prova femminile su strada e...

L’atmosfera olimpica sta entrando nel vivo con l’apertura dei Giochi di Rio e passare dalle vigilie agonistiche di Casa Italia a quella passionale di casa Bronzini il passo è breve: domenica 7 agosto si corre la prova femminile su strada e toccherà a Giorgia guidare la formazione azzurra (Cecchini, Guderzo e Longo Borghini le altre sue compagne in gara) ad una medaglia non impossibile da conquistare.
A differenza di quattro anni fa a Londra, la famiglia della campionessa piacentina non andrà in trasferta ma il supporto morale non mancherà, anzi raddoppierà come spiega papà Dante: «Devo essere onesto, stiamo vivendo l’attesa di questi giorni con un po’ di apprensione, sia per motivi puramente sportivi, sia per quelli legati all’incolumità delle ragazze. Purtroppo nell’ultimo periodo ne abbiamo sentito e visto di tutti i colori e il pericolo attentati in manifestazioni come queste è sempre attuale, senza contare che in Brasile la sicurezza non è il marchio di fabbrica. A maggio durante la ricognizione le ragazze erano state scortate dalla polizia, tuttavia spero non succeda nulla e sono sicuro che alla fine sarà così, ma chiaramente per un genitore che è lontano la preoccupazione aumenta in questi casi».
Sarà la prima volta che il Sudamerica ospiterà un’edizione delle Olimpiadi e questi Giochi di Rio sono già un mix tra il possibile rilancio economico del paese e lo spettro di una nuova crisi, ma per Dante Bronzini dietro il circo a cinque cerchi c’è poco dello spirito decoubertiano: «Credo che ormai in eventi di questa portata lo sport conti sempre meno. Così facendo si mascherano i limiti di alcuni Paesi che si svenano pur di avere un mese di gloria apparendo al mondo come belli e senza problemi, ma dopo venti giorni, quando tutto è finito, ci si dimenticherà di tutto e in questo caso in Brasile torneranno a convivere con i problemi di prima, magari accentuati. Questo è un mio pensiero, però preferirei parlare di ciclismo, dai parliamone».
Meglio guardare alla gara di domenica (in programma tra le 17 e le 20.30 ore italiane) dove la formazione del c.t. Salvoldi reciterà un ruolo di outsider e mina vagante con Giorgia Bronzini regista e suo padre Dante, che l’aveva simpaticamente provocata ad inizio anno dicendole di averle già comprato una bici elettrica visto il suo presunto ritiro a fine stagione, ha una sua opinione: «Quello è stato uno scherzo che l’ha stimolata a correre anche l’anno prossimo e, perché no, anche a lottare per conquistarsi la convocazione olimpica. Se la è guadagnata sul campo con risultati e sudore e anche per domenica mi fido di lei, non tradirà le attese e farà di tutto per fare bella figura, anche perché vuole lasciare un segno alla sua ultima Olimpiade. L’Italia deve giocare di rimessa e lasciare che la corsa la facciano le altre nazionali, anche perché saranno al via solo 70 atlete e diventerebbe difficile controllarla. Dovranno essere pronte a prendere le ruote giuste quando la prova entrerà nel vivo, poi si vedrà come sarà la situazione. È vero che il percorso si addice poco a Giorgia, però attenzione perché si potrebbe anche arrivare in fondo senza quella selezione che tutti pensano e a quel punto per le avversarie ci sarebbero meno certezze vedendo Giorgia nell’eventuale volata finale».
«Mi scrive lei – confida in chiusura papà Dante, che ha sempre la bandiera tricolore attaccata ad un pennone davanti a casa e che guarderà la gara insieme alla moglie Lalla, al figlio Maurizio e a Dada, la cagnolina di Giorgia – perché io non la disturbo più di tanto e non voglio deconcentrarla. Aspettiamo solo domenica sera senza particolari scaramanzie e senza cenare, potrebbe agitarci». Comunque vada la gara, a casa Bronzini meglio mangiare e magari brindare dopo.
Simone Carpanini

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