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Olimpiadi - Fontana: «A Rio sarò al top della condizione»

Ancora una volta sarà fra gli atleti chiamati a chiudere le Olimpiadi. Come successe a Londra (quando vinse il bronzo arrivando al traguardo senza la sella) anche ai Giochi brasiliani Marco Aurelio Fontana sarà fra gli ultimi chiamati a giocarsi...

Ancora una volta sarà fra gli atleti chiamati a chiudere le Olimpiadi. Come successe a Londra (quando vinse il bronzo arrivando al traguardo senza la sella) anche ai Giochi brasiliani Marco Aurelio Fontana sarà fra gli ultimi chiamati a giocarsi la medaglia. La mountain bike è inserita nel programma il 21 agosto, giusto il giorno della cerimonia di chiusura, ma Fontana non ha fretta. E’ alla sua terza esperienza a cinque cerchi, ha già una medaglia in bacheca (oltre a un quinto posto ottenuto a Pechino) e l’esperienza giusta per giocarsi tutte le proprie carte nel momento più importante. Ma, soprattutto, è certo di arrivare a Rio in buone condizioni: «Sono gasato e fiducioso. Nelle ultime gare non sono andato benissimo, ma comunque ho fatto vedere che c’ero e già questo è sufficiente. Tutta la preparazione è stata impostata su Rio, mancano ancora tre settimane e la fase di avvicinamento procede alla grande».

A LIVIGNO CON GIORGIA BRONZINI
Gli ultimi giorni di allenamento in Italia li ha trascorsi a Livigno insieme ai compagni di nazionale e alla squadra femminile di ciclismo su strada, di cui fa parte anche la piacentina Giorgia Bronzini. Poi ha iniziato il giro del globo per avvicinarsi al Brasile. Una gara a Londra, sul percorso olimpico che nel 2012 lo portò sul podio, quindi in Canada per la quinta prova di Coppa del Mondo. «Una decisione presa di comune accordo con i tecnici; in questo modo riusciamo a sostenere un test attendibile a due settimane dai Giochi avendo anche il vantaggio di avvicinarci al fuso orario sudamericano».
A Rio de Janeiro arriverà l’8 agosto; ciclisti e biker non alloggeranno nella prima fase al Villaggio Olimpico ma a Petropolis, dove sono già stati individuati i percorsi per gli allenamenti. A quattro-cinque giorni dall’evento la squadra si sposterà nel cuore delle Olimpiadi.

«C’E’ UN GRANDE ENTUSIASMO, COME A LONDRA»
Marco Aurelio si guarda alle spalle e pensa alla vigilia di Londra: «Per certi versi è molto simile; mi presento con lo stesso entusiasmo e la convinzione di poter fare bene. Certo, nel 2012 arrivai con risultati eclatanti alle spalle che negli ultimi mesi non sono riuscito a ottenere, ma le Olimpiadi sono una gara a parte e il percorso mi sembra favorevole. Adesso dovrò solamente concentrarmi sulla mia condizione, sono sicuro che arriverò al top».
Fontana, come i compagni e gli avversari, ha già corso sul tragitto a cinque cerchi l’anno scorso e dunque conosce i trabocchetti della gara olimpica. «Dopo un giro e mezzo ero al terzo posto poi una foratura, causata anche da un mio errore e dalla stanchezza causata dal finale di stagione, mi ha tolto la possibilità di ottenere un buon risultato. Senza quel problema avrei chiuso sul podio».

LA FAMIGLIA FONTANA
Rispetto al bronzo di quattro anni fa sono cambiate tante cose per Fontana; adesso nella sua casa di Castellarquato oltre alla moglie ci sono anche due figli pronti a tifare per il papà. «Quando hai una famiglia capisci il senso vero della vita. Io ho due figli bellissimi e una moglie bravissima e questo mi assicura anche una maggiore serenità: oltretutto quando hai dei bambini - ride - puoi scordarti di fare dei bagordi».
Poi allarga il discorso analizzando come si è evoluto lo sport negli ultimi anni: «E’ sempre più difficile competere ai massimi livelli e i professionisti sanno di non potersi permettere di sgarrare. Fino a qualche tempo fa in gruppo c’era molto più relax, adesso è rarissimo vedere qualcuno che si lascia andare a un aperitivo oppure esce dopo cena. Il livello è talmente alto che bisogna stare attenti anche ai minimi dettagli».
Fontana lo sa bene e per questo ha preparato in modo minuzioso l’avvicinamento alle Olimpiadi. Dove a sostenerlo ci saranno la moglie Elisabetta, l’allenatore Domingo e i supertifosi Pippo Lamastra e Davide Rizzi. «A Londra arrivò un gruppo numerosissimo e ricordo quando “invasero” Casa Italia. La strada per il Brasile è un po’ più lunga, ma comunque al mio fianco ci saranno ugualmente dei personaggi importanti». Nella speranza di ripetere quella serata incredibile con la medaglia come ospite d’onore.

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