Olimpiadi - Bronzini: «Voglio essere importante per l'Italia»
E lora di Giorgia Bronzini. Senza le pressioni di quattro anni fa a Londra, dove era la punta di diamante della spedizione azzurra, ma con lo stesso entusiasmo e unidentica determinazione. La stessa che lha portata a ottenere la...
E lora di Giorgia Bronzini. Senza le pressioni di quattro anni fa a Londra, dove era la punta di diamante della spedizione azzurra, ma con lo stesso entusiasmo e unidentica determinazione. La stessa che lha portata a ottenere la convocazione per la sua terza Olimpiade (dopo Atene 2004 e Londra 2012) nonostante il percorso di Rio de Janeiro non sia propriamente adatto alle sue caratteristiche. Una maglia azzurra conquistata con forza e grinta, meritatissima e guadagnata con i risultati di uneccellente ultima parte di stagione.
A Rio de Janeiro la piacentina era già stata lo scorso anno in ricognizione, ma latmosfera olimpica a poche ore dalla gara rende tutto differente. Si capisce guardandola negli occhi quando esce con le compagne dal Villaggio Olimpico, attesa dal direttore tecnico Dino Salvoldi e dai componenti dello staff; le ragazze della pista sono partite prima, la squadra maschile giusto un attimo in anticipo rispetto alle donne. Qualche chilometro per tenere calda la gamba, ormai la condizione è a posto, bisogna solamente gestire al meglio le ore che precedono lattesissimo via previsto per domenica alle 12.15 ora brasiliana, le 17.15 in Italia.
«So bene spiega Giorgia appena prima di partire per lallenamento che il percorso non è adatto alle mie caratteristiche. Ma si tratta di una gara talmente particolare che bisognerà giocarsi bene tutte le proprie opportunità, senza lasciare nulla di intentato. Lobiettivo è quello di tenere la squadra sempre davanti, pronta a inserirsi negli attacchi importanti».
Sei alla tua terza esperienza olimpica. Quali sono le differenze e quali le similitudini con le tue precedenti avventure a cinque cerchi?
«Ad Atene ero talmente giovane che era un sogno solamente essere là e mi è servito per capire come funzionava tutto. A Londra invece le ambizioni erano tantissime ma è scappato il momento, un po per le condizioni climatiche, in parte anche per una foratura e più in generale per una serie di motivi. A Rio il tragitto è un po troppo duro per le mie caratteristiche, spero di essere una persona importante per lItalia».
Rispetto a Londra cambia il tuo ruolo; che compiti ti attendono in gara?
«Non abbiamo ancora affrontato largomento nello specifico, ma sicuramente sarò di supporto alle altre ragazze per un obiettivo comune che è il risultato finale».
Che atmosfera si vive in questo momento a Rio de Janeiro
«Allegra. Siamo in Brasile, è normale».
Normalmente le dediche si fanno quando si conquistano le medaglie. Ma questa terza Olimpiade è così importante che ne merita una anche prima di iniziare la gara. A chi spetta?
«Tutti i sacrifici che ho fatto per arrivare qui parlano da soli. Sono contenta dei risultati ottenuti e di quanto sto facendo adesso; le persone che mi vogliono bene saranno orgogliose».
Dall'inviato a Rio de Janeiro