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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ciclismo

Luca Chiesa e Gianluca Poggioli firmano il primo Everesting piacentino. Salgono sul Penice dieci volte in 11 ore

I due amici e ciclisti sono partiti all'alba, per sette volte hanno percorso la tratta Bobbio-Penice e per altre tre hanno fatto la cima. L'obiettivo Everesting era compiere gli 8848 metri di dislivello che servono per salire in cima all'Everest. Loro ce l'hanno fatta compiendo 245 chilometri

8848 metri. E’ l’altezza dell’Everest, il tetto del mondo, la montagna più alta della terra. E cosa c’entra con Piacenza? Semplice, due piacentini, Gianluca Poggioli e Luca Chiesa, hanno percorso in giornata lo stesso dislivello, 8848 metri, necessario per conquistare la cima dell’Everest. Lo hanno fatto, però, salendo per sette volte sul Penice partendo Bobbio, a cui aggiungere per tre volte il passo della cima nelle ore più calde. Dieci volte sulla cima.

Riavvolgiamo il nastro. L’iniziativa non è fine a se stessa, ma si inserisce nell’Everesting Italy (qui il sito) cioè un gruppo che pone l’obiettivo di promuovere questa attività sportiva, non ci sono costi di iscrizione, non è a scopo di lucro. Nulla di tutto ciò, lo si fa per la gloria e per una soddisfazione personale.
Le regole sono piuttosto semplici, si può completare il dislivello in bicicletta o a piedi, nel primo caso è importante che il dislivello di 8848 si completato salendo e scendendo dallo stesso segmento tutte le volte necessarie per raggiungere il dislivello di almeno 8848, occorre registrare l’intera attività con dispositivo gps in modo da poterne poi richiedere l’omologazione e, infine, non c’è nessun limite di tempo viene e concessa la possibilità di fare tutte le pause che si ritengono opportune, ma non bisogna dormire.

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Ma torniamo ai due piacentini che hanno scelto come “segmento” il monte Penice che, con i suoi 1460 metri, è una delle montagne più alte dell’Appennino Ligure. La base di partenza è stata Bobbio, i chilometri totali percorsi sono stati 245 con un dislivello complessivo di 9077 metri. Il tutto è stato compiuto in 11 ore e 24 minuti a una velocità media di 21,5 chilometri. Le prime cinque volte è stata compiuta (andata e ritorno, con quest’ultima che non viene ovviamente conteggiata nel dislivello) la Bobbio-Penice, la sesta volta si è saliti in vetta e per tre si è completato il percorso verso la cima, poi ancora ritorno a Bobbio e settima salita al Penice.

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«Sinceramente non mi spaventava tanto il chilometraggio - ci dice ridendo Luca Chiesa - però se mi chiedi di farlo una seconda volta non so cosa risponderei, dovrei pensarci». In effetti non è assolutamente una cosa banale anzi, serve una bella preparazione e come aggiunge Gianluca Poggioli «anche un pizzico di incoscienza. Intendiamoci, Luca è più preparato di me, però vi assicuro che è notevolmente impegnativa. Alle 5 del mattino, quando siamo partiti, non abbiamo parlato durante le prime due salite e io mi domandavo “ma chi ce l’ha fatto fare”»? Conferma la versione Luce che simpaticamente aggiunge: «E’ vero, quando arrivi attorno ai 5mila metri compiuti di dislivello e vedi che ne mancano ancora più di 3mila da fare rischi davvero di smettere».

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E’ una questione decisamente mentale, a un certo punto la “testa” rischia di prendere il sopravvento. «Certo - prosegue Luca Chiesa - perché continui a fare la stessa salita, con le stesse curve, stesse pendenze, stessi cartelli, stesso panorama. Questo non ti aiuta».
E qui entra in gioco anche l’organizzazione. «Senza i nostri amici non so se ce l’avremmo fatta - aggiunge Poggioli - il loro supporto è stato fondamentale anche da un punto di vista psicologico perché ci hanno sostenuto, alcuni hanno fatto dei tratti con noi».
E sono stati importanti a livello logistico. «Sicuramente sì - dice Luca - ci hanno dato i rifornimenti di cibo già pronti per l’alimentazione, le borracce già pronte, sono dettagli fondamentali per poter compiere una cosa del genere».

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E sì, perché Gianluca Poggioli e Luca Chiesa sono i primi due piacentini a completarne uno e lo hanno fatto sul nostro territorio. «E’ una soddisfazione enorme per noi - chiudono - la prova è registrata e certificata sul sito Everesting Italy. Non abbiamo guardato al cronometro, volendo potevamo scegliere una salita più breve così da limitare la fatica e abbassare il tempo, però il Penice è il grande classico della provincia di Piacenza e non potevamo non scegliere lui».

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