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Ciclismo

Il caso-Bronzini: si congeda dai Carabinieri per continuare a correre

La piacentina lascia l'Arma per proseguire la carriera ciclistica che l'ha vista tre volte medaglia d'oro iridata

La Gazzetta dello sport lo definisce un “caso”. Definizione corretta, perché oggi è quasi impossibile trovare chi rinuncia al posto fisso per un futuro incerto, specialmente nel mondo dello sport. Protagonista di una scelta coraggiosa ma soprattutto coerente con quanto  mostrato durante una carriera strepitosa è la piacentina Giorgia Bronzini, 33 anni, tre volte iridata e una delle più forti e titolate cicliste italiane di sempre.

La storia: la Bronzini nel 2008 si arruola nel Corpo Forestale, situazione che le permette il doppio tesseramento e le consente di svolgere la propria attività gareggiando per un’altra squadra (negli ultimi anni la Wiggle-High5). A gennaio 2017, con la riforma Madia, il Corpo Forestale viene accorpato ai Carabinieri e le cose cambiano in modo radicale. «O restavo nel gruppo - spiega la piacentina alla Gazzetta in un articolo a firma di Mattia Bazzoni - correndo con la loro maglia per quattro gare all’anno oppure, per proseguire con la mia normale attività, avrei dovuto prendere servizio e andare ogni giorno in ufficio». Magari sfruttando le ferie per presentarsi al via di qualche appuntamento importante, come ad esempio capita alla sua compagna Annalisa Cucinotta più volte campionessa italiana su pista.

La Bronzini ha scelto di restare in sella, congedandosi dai Carabinieri e rinunciando alle tutele economiche garantite dalla sua posizione attuale ed a un contratto “a vita”. «I miei genitori mi hanno chiesto spesso se fossi sicura della mia scelta, ci ho pensato a lungo e alla fine ho preso la decisione che mi sembra più giusta». Non prima di aver cercato una soluzione presentando domande scritte «che non hanno mai ricevuto risposta. Mi hanno riferito anche questo: la Bronzini può avere vinto tutto, a noi non importa».

Così Giorgia è salita nuovamente in sella con l’obiettivo della convocazione ai Mondiali su pista di Hong Kong. Al futuro penserà solo dopo aver tagliato l’ultimo traguardo, possibilmente a braccia alzate come le è capitato spesso in questi anni.

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