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Ciclismo - Guarnieri al suo esordio nel Tour de France

Una gara come una jam session, il Tour de France come un concerto. Jacopo Guarnieri, passista con l’anima rock della Katusha, da quest’anno sua nuova band ciclistica, parte per la sua prima partecipazione alla Grande Boucle (che scatterà sabato 4...

Una gara come una jam session, il Tour de France come un concerto. Jacopo Guarnieri, passista con l’anima rock della Katusha, da quest’anno sua nuova band ciclistica, parte per la sua prima partecipazione alla Grande Boucle (che scatterà sabato 4 luglio dall’Olanda con una cronometro individuale ad Utrecht) con la voglia e l’intenzione di proseguire sull’onda dei risultati ottenuti finora da Alexander Kristoff, front-man e cannibale del team russo con 18 successi personali in stagione, nei quali il ragazzo di Castell’Arquato è stato sempre un prezioso ed imprescindibile supporto.

La spedizione francese della Katusha prevede una squadra che si dovrà dividere in due a favore di Joaquin “Purito” Rodriguez per quanto riguarda le ambizioni dello spagnolo in classifica generale (sulla carta tornare sul podio finale come nel 2013 sarebbe un grande risultato) e a favore del velocista norvegese che punta a conquistare la classifica a punti grazie al lavoro di Guarnieri, diventato subito un suo fedelissimo, anche attraverso la comune passione per la musica: “Alex ed io abbiamo gusti diversi e talvolta scherzo con lui dicendogli che ascolta roba scadente. Battute a parte, io avrò il duplice compito di stare accanto sia a Kristoff, che per la verità punta anche alla prima maglia gialla visto che a crono si difende bene, che a Purito quando sarà necessario proteggerlo nelle frazioni condizionate dal vento del nord. Tuttavia il mio ruolo sarà quello che ho ricoperto fin qui e quindi in appoggio principalmente ad Alex, che ha nel mirino diverse tappe (quella con il suggestivo arrivo sull’isoletta artificiale di Neeltje Jans in Zelanda il 5 luglio nel giorno del suo 28esimo compleanno e quella di Cambrai due giorni dopo dove ci saranno sette settori di pavè, ndr), oltre che arrivare a Parigi in maglia verde”.

Finora l’annata di Guarnieri ha navigato su buonissimi livelli, la sua attuale condizione è rimasta soddisfacente e gli ultimi allenamenti sono state intense rifiniture (domenica scorsa ha fatto sei ore di cosiddetta distanza su e giù tra l’appennino piacentino e parmense) per cercare di essere pronto e preparato alle corride che lo attendono mantenendo sempre un parallelismo con la musica: “Considerando la frenesia che ci sarà in gara e fuori alternata ai pochi momenti di tranquillità, posso paragonare il Tour ad un genere hard rock, che talvolta ti sforna anche una canzone più melodiosa. Sarà la mia prima esperienza e ne sono molto entusiasta benché quest’anno sia un’edizione molto dura, con tante salite, ma sto bene e strada facendo vedremo come si svilupperà la corsa. Non mi dispiacerebbe ritagliarmi un po’ di spazio personale verso la fine, qualora condizione, situazioni contingenti o interessi di squadra me lo permettessero. Sono abituato e amo correre al Nord, in Belgio, e credo di poter ben sopportare la pressione del Tour”.

Per Jacopo Guarnieri – che sarà uno dei sedici italiani al via e correrà col dorsale 93 – la Grande Boucle sarà anche un’importante vetrina per mettersi in mostra in vista del Mondiale di Richmond (in programma domenica 27 settembre e che presenterà due duri strappi in pavè pur strizzando l’occhio alle ruote veloci) e di conseguenza un uomo come il 27enne piacentino, che ad agosto dovrebbe correre l’Eneco Tour e altre classiche, potrebbe tornare molto utile alla causa azzurra anche se per il momento rimane una bella suggestione: ”Non ho avuto nessun contatto con lo staff di Cassani e mi piacerebbe candidarmi per una convocazione correndo un bel Tour e le gare di avvicinamento alla rassegna iridata, un pensierino ce l’ho fatto, però adesso voglio fare bene in Francia e poi si vedrà”.

Intanto sfoglia la sua playlist e come colonna sonora per l’eventuale maglia verde di Kristoff ha già pronta una ballata dance anni ’90 - “gliela dedicherei perché a lui piace quel genere e lo farei contento” - ma un suo ritorno alla vittoria (l’ultima è datata 31 marzo 2011 alla Tre Giorni di La Panne quando era in maglia Liquigas) potrebbe essere come “un bell’assolo di chitarra elettrica” al gran concerto del Tour de France.
Simone Carpanini

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