Piacenza piange la scomparsa di Francesco Solenghi
Il mondo sportivo piacentino piange la scomparsa di Francesco Solenghi, stimato ed apprezzato allenatore di canottaggio che per tanti anni ha legato il proprio nome alla Società Canottieri Vittorino da Feltre. Solenghi è morto ieri allOspedale di...
Il mondo sportivo piacentino piange la scomparsa di Francesco Solenghi, stimato ed apprezzato allenatore di canottaggio che per tanti anni ha legato il proprio nome alla Società Canottieri Vittorino da Feltre. Solenghi è morto ieri allOspedale di Piacenza dove era stato ricoverato a causa di una malattia di cui soffriva da diverso tempo. Dopo una lunga e brillante carriera agonistica iniziata alla Nino sotto la guida tecnica di Vercesi e in cui spiccano il titolo di campione italiano universitario del 1989 e varie partecipazioni agli italiani con una medaglia dargento nel quattro di coppia conquistata nel 1995 Francesco Solenghi aveva deciso di mettere la sua passione e la sua competenza sportiva al servizio dei giovani.
Superati brillantemente le prove e gli esami per diventare tecnico federale, Solenghi aveva iniziato nel 1997 ad allenare la squadra di canottaggio della Vittorino insieme a Franco Valisa fino a diventarne, nel 2004, responsabile del settore tecnico con Filippo Mori al settore giovanile. Grinta, passione, determinazione, oltre ad una scrupolosa preparazione tecnica frutto di continui aggiornamenti, gli avevano permesso di far crescere la squadra di canottaggio della Vittorino fino a farla diventare una delle più vittoriose a livello nazionale, contribuendo a portarla dal 150° al 12° posto della classifica tricolore per società. Risultati riconosciuti anche dal Coni Provinciale di Piacenza che nel 2009 gli aveva conferito il Premio Bruno Polidoro come miglior tecnico piacentino dellanno. Allenatore federale ma anche selezionatore della rappresentativa regionale giovanile dellEmilia Romagna, Solenghi ha continuato ad essere presente alle sedute di allenamento e a frequentare i campi di regata al seguito dei suoi allievi fino a pochi giorni fa nonostante la malattia.
Francesco ricorda il presidente della società biancorossa Sandro Fabbri è stato un grande allenatore per la Vittorino, ma avendolo conosciuto bene posso dire che è stato anche un uomo con una grande personalità, molto attaccato alla famiglia e al suo lavoro. I suoi allievi lo stimavano come allenatore ma gli volevano molto bene proprio per le sue qualità e le sue doti umane. La Vittorino, a cui negli ultimi anni grazie ai suoi atleti aveva portato in dote due titoli italiani e una Coppa Italia, era la sua seconda casa ed è per questo che la nostra società lo ricorderà sempre promuovendo degli eventi sportivi in suo onore. A nome di tutta la Vittorino desidero esprimere alla famiglia di Francesco la nostra vicinanza ed il nostro affetto in questo momento di grande dolore.
Superati brillantemente le prove e gli esami per diventare tecnico federale, Solenghi aveva iniziato nel 1997 ad allenare la squadra di canottaggio della Vittorino insieme a Franco Valisa fino a diventarne, nel 2004, responsabile del settore tecnico con Filippo Mori al settore giovanile. Grinta, passione, determinazione, oltre ad una scrupolosa preparazione tecnica frutto di continui aggiornamenti, gli avevano permesso di far crescere la squadra di canottaggio della Vittorino fino a farla diventare una delle più vittoriose a livello nazionale, contribuendo a portarla dal 150° al 12° posto della classifica tricolore per società. Risultati riconosciuti anche dal Coni Provinciale di Piacenza che nel 2009 gli aveva conferito il Premio Bruno Polidoro come miglior tecnico piacentino dellanno. Allenatore federale ma anche selezionatore della rappresentativa regionale giovanile dellEmilia Romagna, Solenghi ha continuato ad essere presente alle sedute di allenamento e a frequentare i campi di regata al seguito dei suoi allievi fino a pochi giorni fa nonostante la malattia.
Francesco ricorda il presidente della società biancorossa Sandro Fabbri è stato un grande allenatore per la Vittorino, ma avendolo conosciuto bene posso dire che è stato anche un uomo con una grande personalità, molto attaccato alla famiglia e al suo lavoro. I suoi allievi lo stimavano come allenatore ma gli volevano molto bene proprio per le sue qualità e le sue doti umane. La Vittorino, a cui negli ultimi anni grazie ai suoi atleti aveva portato in dote due titoli italiani e una Coppa Italia, era la sua seconda casa ed è per questo che la nostra società lo ricorderà sempre promuovendo degli eventi sportivi in suo onore. A nome di tutta la Vittorino desidero esprimere alla famiglia di Francesco la nostra vicinanza ed il nostro affetto in questo momento di grande dolore.