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Sabato, 20 Aprile 2024
Serie D

Roberto Pighi: «Mancavano le condizioni per la fusione»

Da qualche giorno l’imprenditore Roberto Pighi è ufficialmente vicepresidente del Fiorenzuola, al pari dei fratelli Giovanni e Francesco e di Luca e Daniele Baldrighi. Mentre Luigi Pinalli resta saldamente al timone della società rossonera...

Da qualche giorno l’imprenditore Roberto Pighi è ufficialmente vicepresidente del Fiorenzuola, al pari dei fratelli Giovanni e Francesco e di Luca e Daniele Baldrighi. Mentre Luigi Pinalli resta saldamente al timone della società rossonera.
Imprenditore di successo nel settore della raccorderia in acciaio, nel dicembre del 2014 Roberto Pighi ha ceduto la Petrol Raccord di Calendasco alla Raccortubi e si è dedicato ad altri progetti. Prima di tutto il settore immobiliare (tra i progetti in cantiere Roberto Pighi tiene a segnalare la riqualificazione del Golf Club di Croara), quindi altre start up innovative.
Ma il calcio è una passione che ha sempre affiancato l’attività imprenditoriale del neovicepresidente rossonero, che racconta come, già nel passato, fu molto vicino ad entrare nel Fiorenzuola: “Sono amico da anni di Luigi Pinalli – spiega Roberto Pighi – il quale, nel 2007-2008, mi propose per la prima volta di entrare nel Fiorenzuola. Ma ero in una fase delicata della mia vita sotto tanti punti di vista e in quel momento non me la sono sentita. Oggi invece mi sento pronto”.
Ma facciamo un passo indietro. Per qualche settimana lei è stato considerato come il possibile presidente della società che sarebbe nata dalla fusione tra Piacenza e Pro Piacenza.
“Vorrei fare una volta per tutte chiarezza in merito a quanto è accaduto. E' stato Giglio a prospettarmi l'idea di provare ad arrivare alla fusione tra le due società. Avevo ovviamente un mandato sottoscritto dal presidente del Pro Piacenza Scorsetti. Ho incontrato i fratelli Gatti, ai quali sono legato da un rapporto professionale e umano di lunga data, e avevamo iniziato un percorso che, a mio avviso, sarebbe potuto arrivare a buon fine. A un certo punto qualcuno, all’interno del Pro Piacenza, si è però tirato indietro. Nell’occasione i fratelli Gatti hanno dimostrato grande disponibilità nei miei confronti, mentre mi sembra di poter dire, senza tema di poter essere smentito che, nel Pro Piacenza, tra i dirigenti non ci sia una visione univoca sul futuro. Preso atto che mancavano le condizioni per arrivare alla fusione, mi sono defilato”.
E ha scelto il Fiorenzuola. Come mai?
“Sono nato e cresciuto a Fiorenzuola, solo da qualche anno vivo a Piacenza. Però affettivamente sono sempre rimasto legato alla città e alla squadra rossonera. Ho trovato un gruppo di dirigenti molto affiatati tra loro, una grande solidità economica, nessuna pendenza con i fornitori: insomma l’ambiente ideale dove poter crescere, anche sotto il profilo personale. Nel mondo dello sport sono un debuttante, anche se conosco personalmente il presidente del Livorno Spinelli, l’ex presidente del Cagliari Cellino, Giancarlo Antognoni e anche Francesco Totti”.
Quali pensa possano essere le prospettive del Fiorenzuola per il futuro?
“Continueremo nel solco tracciato negli ultimi anni dal presidente Pinalli, dai miei fratelli e dai fratelli Baldrighi. Ovvero grande attenzione al settore giovanile, magari con l’inserimento di tecnici ulteriormente qualificati, e alle strutture. Mentre per la prima squadra proveremo a costruire una serie D che definirei d’attacco, con un incremento del budget del 25%".
Filippo Ballerini

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