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Pro Piacenza: rischio penalizzazione in Lega Pro

Il 4 giugno è la data del responso della Giustizia Sportiva in merito al caso Santi. Tutto è nato da un esposto della società Seregno alla Procura Federale contro la società rossonera. La ragione dell’esposto riguarda l’utilizzo del calciatore...

Il 4 giugno è la data del responso della Giustizia Sportiva in merito al caso Santi. Tutto è nato da un esposto della società Seregno alla Procura Federale contro la società rossonera. La ragione dell’esposto riguarda l’utilizzo del calciatore Luca Santi, andato in distinta 34 volte per 11 presenze all’attivo, che invece avrebbe dovuto scontare una giornata di squalifica rimediata nei playoff della scorsa stagione. L’arrivo dei deferimenti ufficiali, da parte del Procuratore Federale Vicario, per la società Pro Piacenza, il giocatore e per il dirigente Paolo Porcari, ha quindi segnato l’inizio dell’iter di giustizia sportiva, fatto di tre gradi di giudizio, che avrà come primo atto, appunto, il 4 giugno prossimo. In particolare, la società rossonera rischia di vedersi inflitta punti di penalizzazione per ogni presenza di Santi in campo. Diversa la questione per le gare in cui il giocatore, pur essendo in distinta, non è stato impiegato per nemmeno un minuto; in questo caso la giornata di squalifica non è da ritenersi scontata, ma la società non rischia d’incappare in punti di penalizzazione (come stabilito dall’ art. 17, comma 5 del NOIF). Essendo quindi 11 le partite in cui Santi è effettivamente sceso in campo, il giudice potrebbe decidere di infliggere alla “società ritenuta responsabile la sanzione minima della penalizzazione di punti in classifica in misura almeno pari a quelli conquistati al termine della gara” (art. 17 del NOIF, comma 1).

INTERROGATIVI – Essendo questa la situazione, e tenendo presente di lavorare nel campo delle ipotesi in mancanza di dichiarazioni ufficiali della società, le vie da percorrere da parte dei rossoneri sono essenzialmente due: ammettere la colpa e patteggiare la pena (facoltà stabilita dall’ art. 23 del NOIF), oppure giocarsi le proprie carte in tutti e tre i gradi di giudizio. La prima ipotesi, ossia quella del patteggiamento, sulla carta è quella preferibile. Infatti, l’ammissione di colpa e la richiesta conseguente di una riduzione di pena, dovrebbe garantire un considerevole sconto. E tutto questo, considerando il fatto assodato dell’errore in buona fede, potrebbe convincere la Procura Federale ad accettare la richiesta di patteggiamento. Diversa la faccenda se si decidesse di non patteggiare, ma in questo caso il grado d’imponderabilità sarebbe più alto sia per quanto concerne i tempi, sia sul verdetto della Commissione Disciplinare. Altro nodo della questione sarebbe in quale stagione, in caso fossero comminate sanzioni, far scontare la pena al Pro Piacenza. Qui in ballo ci sarebbe il principio che stabilisce che la pena debba essere afflittiva (art. 18 del NOIF), che dispone che nel caso di “penalizzazione di uno o più punti in classifica; la penalizzazione sul punteggio, che si appalesi inefficace nella stagione sportiva in corso, può essere fatta scontare, in tutto o in parte, nella stagione sportiva seguente”. Più facile, quindi, che il giudice propenda, considerato anche che la stagione è ormai conclusa e che i playoff si sono già giocati, per far scontare il tutto nel prossimo campionato di Lega Pro. Risposte a questi e agli altri interrogativi, in ogni caso, potrebbero arrivare il prossimo 4 giugno.
Marcello Astorri

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