Atletico-Pistoiese: l'analisi del big match

Sabato pomeriggio - ore 15.30 – andrà in scena allo stadio Garilli il match d’alta quota tra la nobile decaduta Pistoiese e la capolista Atletico BP. La squadra allenata da mister Arnaldo Franzini è chiamata a riprendere la corsa dopo la battuta d’arresto in casa del Tuttocuoio San Miniato per difendere il suo primato solitario. Quella di domani sarà la seconda tappa di un trittico assai impegnativo perché la prossima giornata Cazzamalli e compagni partiranno per la Toscana ad affrontare la Massese. Vietato sbagliare quindi, ma la Pistoiese non è affatto un avversario semplice, era partita con ben altre velleità di classifica e si ritrova con un sesto posto in classifica che è “né carne né pesce”, testimonianza di quanto una rosa forte non basti perché, talvolta, il nome che si porta pesa eccome. Per gli arancioni quindi la sfida all’Atletico altro non è che l’ultima chance per rientrare nei quartieri nobili di questo girone di serie D. Andiamo a conoscerli.

ANDAMENTO – I ragazzi di mister Gabbanini sono reduci da due sconfitte consecutive contro San Miniato (3-2) e Camaiore (1-3) e non stanno attraversando un buon momento di forma, tanto da mettere sulla graticola il tecnico, per il cui destino molto dipenderà dal risultato di sabato. Il mese di dicembre è stato il loro periodo migliore avendo raccolto la bellezza di tre vittorie e un pareggio, ma il nuovo anno non è stato particolarmente propizio per gli arancioni che hanno rastrellato lo striminzito bottino di quattro punti in cinque partite. La Pistoiese può vantare il terzo attacco del campionato (40 gol fatti) e la sesta difesa (23 reti al passivo).

FORMAZIONE – Fedele; Belli, Collacchioni, Giovanelli, Varutti; Toledo (30’ st Bigoni), Barbero, Cecchi (28’ st Buglio), Floriano; Gucci, Mussi (6’ st Carnevale). All. Gabbanini. Floriano e Toledo saranno squalificati

Nell’ultima, sfortunata, partita casalinga contro il Camaiore mister Gabbanini ha optato per un 4-4-2 classico. La Pistoiese è una formazione molto quadrata che ha il suo punto di maggiore forza nel reparto offensivo dove può contare sulle prestazioni di Niccolò Gucci (14 reti finora) e di Andrea Mussi, ex calciatore professionista di Empoli, Reggiana e Lucchese tra le altre. Mussi ha 35 anni e nella prima parte di stagione ha segnato la bellezza di 10 gol in 12 presenze con il Fiesolecaldine in serie D.

PERICOLO PUBBLICO N.1 – L’articolo garantito dell’attacco pistoiese e autentica gemma della rosa è quel Niccolò Gucci di cui vi accennavamo poche righe fa. Il centravanti in questione ha soli 22 anni ma già lunghi trascorsi nella categoria, con un paio di assaggi tutt’altro che anonimi di Lega Pro Seconda Divisione con le maglie di Perugia (12 presenze e 3 gol) e Borgo Buggiano (12 partite e 5 reti). Quest’anno è la sua migliore stagione sia in termini di presenze, sia in termini di marcature con 20 presenze e 14 gol. Inutile dire che questo giocatore è destinato a salire presto di categoria, a prescindere dal destino della compagine toscana. Tra i vari giocatori di valore, lui è sicuramente quello più temibile e Colicchio&Co dovranno prendere adeguate contromisure per non incappare in brutte sorprese.

LA STRATEGIA – L’Atletico Bp è un’orchestra affiatata e con grandi valori al suo interno. A differenza di altre realtà più quotate e, forse sulla carta più attrezzate, la squadra di Arnaldo Franzini può dire di essere una squadra in tutto e per tutto. La Pistoiese è un nome importante, ma crediamo che i rossoneri, giocando alla loro maniera e con il recupero di bomber Piccolo possano fare loro l’intera posta. Servirà una partita tutta grinta come quella vista contro la Real Spal – annichilita – e tornare a riproporre la consolidata concretezza sotto porta che ha fatto grande la squadra del presidente Scorsetti. I pericoli più grandi arriveranno dall’attacco arancione, quindi se l’Atletico riuscirà ad imporre il proprio gioco, evitando di lasciare l’iniziativa agli avversari, potrebbe riuscire a limitare i rifornimenti alla coppia Gucci-Mussi per il resto, c’è Colicchio.

Marcello Astorri