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Verso Fiorenzuola-Piacenza. Mino Lucci: «Sinceramente? Non sarò allo stadio e non proverò emozioni»

L'ex storico capitano dei biancorossi oggi è il responsabile dell'Academy rossonera. «Il mio lavoro è seguire le giovanili quindi domenica sarò con le Under. Ai miei tempi questa era una amichevole estiva che tutti aspettavano. Perché non siamo nel Piace? La domanda non va fatta a me»

Realab Proposta2-74 (trascinato)«Non vivrò alcuna emozione». E ancora: «Sapete benissimo che sotto alla camicia ho il Piacenza tatuato sulla pelle, non lo dico per piaggeria, mi conoscete bene, però non vivrò emozioni». Va dritto al punto Settimio Lucci, responsabile del settore giovanile del Fiorenzuola e, soprattutto, storico capitano del Piacenza negli anni ’90. Poi aggiunge: «Anzi, il mio lavoro è seguire l’Academy, domenica sarò sui campi a vedere le nostre formazioni Under, non seguirò la partita del Pavesi».
Domenica sarà il turno di un derby strano, lo si chiama così giusto per dare un po’ di pepe alla sfida, ma come ha giustamente sottolineato il presidente Pinalli nella recente intervista a sportpiacenza.it: «Per il Piacenza i derby sono con Cremonese, Parma e Reggiana, per noi col Fidenza». Rimane il fatto che rossoneri contro biancorossi è un inedito nei professionisti, ma non nel corso degli ultimi anni. Tralasciando le partite di qualche anno fa tra i Dilettanti, Fiorenzuola-Piacenza di solito era l’amichevole estiva di agosto.

E’ così Mino Lucci?
«Premesso che io parlo di un calcio che non esiste più, sia nei dirigenti, sia nei calciatori, sia nelle società e pure nei tifosi, diciamo che non sbagli. Questa partita ai miei tempi era la classica amichevole che tutti aspettavano. Noi venivamo giù dal ritiro con Cagni di quasi un mese, a volte di quaranta giorni, eravamo a pezzi. Ci presentavamo al Comunale con la valigia in macchina pronti a partire per passare qualche giorno con le nostre famiglie, il Fiorenzuola invece andava a tremila».

Però?
«Era sempre una bella partita e alla fine era piacevole giocare contro quei ragazzi che davvero ce la mettevano tutta per mettere in difficoltà il Piacenza della Serie A. Quella di oggi è una situazione imparagonabile a quella di un tempo».

Domanda senza ipocrisia: è sbagliato vedere il Piacenza in Serie C o è fin troppo vedere il Fiorenzuola in questa categoria?
«Né uno né l’altro, è semplicemente la logica dei tempi. Il Fiorenzuola è stato bravissimo a raggiungere questa dimensione, che secondo me è giusta, mettendo tassello dopo tassello. Senza pretese ci è arrivato con il lavoro e le competenze».

E il Piacenza?
«Capisco dove vuoi arrivare, però ti ripeto, siamo in un’altra epoca e le situazioni sono imparagonabili. Il Piacenza è certamente in basso rispetto al suo nome e a quello che ha rappresentato per tutti, tuttavia le forze in campo permettono questo e fammi aggiungere una cosa: c’è da baciarsi i gomiti ad avere una società che ti mantiene in vita in modo più che dignitoso nel professionismo attuale».

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