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Serie C - Ora a tremare è l'Arezzo: giocherà a Pontedera ma poi? Moscardelli legge la lettera della squadra

Dopo il Modena (radiato a campionato in corsa) e la profonda crisi del Vicenza, fallito ma che ha trovato il modo per concludere la stagione, a rischiare grosso ora ci sono i toscani dopo il mancato pagamento degli stipendi per la quarta volta. Giocatori sul piede di guerra

Basta una frase letta dal capitano Davide Moscardelli, prima della conferenza stampa pre partita, per capire il clima che c’è attorno all’Arezzo sprofondato esattamente dove era nel dicembre scorso, cioè a un passo baratro. «E’ finito il carnevale, sono venute giù le maschere».
La lettera, scritta dalla squadra e letta dal Moscardelli davanti alla stampa, si riferisce chiaramente al nuovo presidente Matteoni che dopo settimane e settimane di promesse - come scrive la stampa locale - nella giornata del 16 febbraio non ha saldato stipendi e contributi di giocatori e dipendenti condannando la squadra non solo alla quarta penalizzazione in classifica (il -3 già sanzionato diventerà un -11 totale che porterà dritto nel vortice dei playout) ma a un futuro più che mai incerto. Insomma se il Vicenza (fallito) ha scampato per un soffio il rischio di essere un “Modena bis” (fallito e radiato dal campionato a stagione in corso dopo non aver disputato tre partite) ora nel calderone della crisi c’è l’Arezzo.
Oggi i giocatori della società toscana disputeranno la partita in casa del Pontedera, si muoveranno con mezzi propri per la trasferta, ma già dalla prossima domenica - quando in programma c’è la sfida con il Livorno - c’è il rischio che non si giochi perché i giocatori potrebbero annunciare lo sciopero come l’Aic suggerisce in questi casi.

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