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Serie C

Scontro tra Lega Pro e Serie B ma in Serie C nessuno è in grado di rispettare il protocollo medico

Volano gli stracci. Balata: «Sorteggio per la quarta promozione? Contrasto con lo spirito di squadra». Ghirelli: «Non voglio ricordare il passato di chi parla di spirito di squadra» in riferimento alla B 2018/2019 che decise di giocare a 19 anziché 22 squadre

La sensazione, al netto delle parole dei diversi presidenti di Lega, è che nessun club (o quasi) di Serie C abbia la forza organizzativa ed economica per rispettare questo protocollo, figuriamoci la Serie D, quindi la domanda è: come pensano di tornare in campo queste due Leghe se non hanno i mezzi per rispettare il protocollo medico? Bisogna prenderne atto e per questo, piaccia o no, la proposta del direttivo di Serie C di chiudere il campionato risulta comunque coerente e concreta con le proprie possibilità. La B e la D dovrebbero presentare una proposta diversa, concretamente realizzabile, applicabile ed economicamente sostenibile.

Il protocollo prevede un costante monitoraggio degli atleti con il tampone RT-PCR «rapido» a partire da 72-96 ore prima del raduno della squadra, il tutto deve essere organizzato in modo scaglionato per evitare assembramenti di giocatori. Poi il “ritiro permanente” della squadra che prevede la costante valutazione clinica dei giocatori (e quindi c’è bisogno di un medico che stia perennemente con la squadra) e la sanificazione costante degli ambienti. C’è l’organizzazione tecnica con la vita snodata tra centro di allenamento, albergo e campo, quindi sarà necessario vivere per almeno due mesi in un albergo che andrà utilizzato in via «esclusiva» se la società non possiede una sua foresteria.
Queste sono solo alcune delle note presenti nel documento e per un campionato agonizzante dal punto di vista economico sarebbero ulteriori spese aggiuntive a fronte di un crollo verticale degli incassi, problema amplificato dal fatto che in C non ci sono i diritti tv e le società, in sostanza, puntano molto sul botteghino e sugli sponsor, due voci fermo allo zero nello stato attuale delle cose.

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