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Giovedì, 25 Aprile 2024
Serie C

Pro Piacenza - La storia si chiude qui? Rimangono 24 ore di tempo ma nulla sembra muoversi

La fusione con il Crema saltata all'ultimo istante non avrebbe garantito la prosecuzione del club. Le cordate interessate si sono arenate davanti alla fideiussione. O ci pensa Burzoni o da domani si apre un nuovo capitolo con una società ASD per il settore giovanile

Diciamo le cose come stanno: la fusione tra Pro Piacenza e Crema avrebbe portato in ogni caso alla scomparsa del sodalizio rossonero perché, da quel poco che è trapelato, era chiara l’intenzione del Crema di mettere le mani sul titolo sportivo di Serie C ma, per il resto, tutta quanta l’attività sarebbe stata trasferita a Crema, giovanili comprese. Del Pro Piacenza non ne sarebbe rimasta traccia, tuttavia questa era l’unica vera soluzione concreta sul tavolo per non dover mettere in liquidazione la società. E ora?

Capire i motivi del dietrofront è complesso, come complessa è la vicenda in sé a partire dalla presunta cordata bresciana per arrivare a quella americano-saudita, tutte solide, tutte serie, tutte intenzionate a fare calcio ma nessuna in grado di acquisire un club senza debiti, senza contratti pluriennali sulle spalle, con molti crediti in Lega e soprattutto in vendita alla cifra simbolica di 1 euro. Sul piatto era sufficiente mettere la fideiussione (350mila euro) e l’iscrizione (40mila euro circa): il minimo sindacale per chi vuole mettere piede nel professionisti. Nulla di fatto.
Tre settimane non sono state bastate per produrre il minimo richiesto e questo, senza giri di parole, potrebbe dirla lunga sulla solidità di chi si stava avvicinando al Pro: una società che, ripetiamo, è cristallina e vanta dei crediti con la Lega per l’utilizzo dei giovani in stagione, crediti che non si potranno escutere in caso di mancata iscrizione.

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