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Pro Piacenza - Il massaggiatore Alessio Picciarelli andato in campo a Cuneo squalificato per un anno

Il Giudice Sportivo ha fermato fino al 31 dicembre il massaggiatore con la maglia numero 10 e lo scotch sul cognome. «L'ho fatto per far riprendere la partita, credevo nei piani prospettati dalla società» ha detto ai media. Salvatore Adelfio squalificato fino al 2021

Ha destato molta curiosità - in quello che tutti i media nazionali e internazionali hanno definito “il vergognoso 20-0” - la presenza in campo di un massaggiatore insieme ad altri sei ragazzini poco più che maggiorenni. La persona in questione si chiama Alessio Picciarelli, 39 anni, ed è proprio con il suo intervento, in extremis, che Cuneo-Pro ha potuto prendere il via. Maglia numero 10 e nome coperto con il nastro adesivo (vedi foto). Ma perché è sceso in campo anche un massaggiatore? Ecco il retroscena.

Il Pro Piacenza si presenta con 7 ragazzi a Cuneo, cioè il numero minimo legale per dar vita a una partita, in 6 infatti non si può giocare e la conseguenza sarebbe la radiazione essendo i rossoneri già a quota 3 rinunce. Tutto ok, finché non si scopre che uno dei ragazzi, il classe 2001 Isufi, aveva dimenticato il documento d’identità a casa. Che fare a pochi istanti dal via? In 6 la partita non inizia e se non inizia è rinuncia e la rinuncia vuol dire radiazione. Picciarelli allora non ci pensa due volte in qualità di tesserato può scendere in campo, o almeno così pensano i dirigenti rossoneri, maglia numero 10, un po’ di scotch sul cognome - evidentemente di un altro - e via in campo come difensore centrale. Durata della partita 60’ dopodiché, una volta arrivato il documento d’identità di Isufi, ha lasciato spazio al ragazzo. E’ lui stesso a raccontarlo in un’intervista rilasciata a Libertà: «In realtà non sono uscito per i crampi - dice - come è stato scritto, ma perché ho preso una botta. Perché l’ho fatto? E’ stato un sacrificio fatto per poter far ripartire la partita». Dopodiché arriva il commento che taglia tutto come una lama affilata: «La società ha le idee chiare e mi fido dei piani che mi sono stati prospettati».

Ovviamente parla prima della decisione di Figc e Lega di radiare il Pro Piacenza, per fortuna non ci sarà nessun piano da attuare ma rimane il dubbio di come si sia potuto credere anche solamente per un solo istante alle parole della dirigenza rossonera: ciò che è accaduto si trascina da mesi.

Considerazioni a parte, Alessio Picciarelli si è buscato una squalifica di un anno, fino al 31 dicembre 2019 da parte del Giudice Sportivo. Sul dispositivo si legge che il dirigente accompagnatore della società sulla distinta “ha falsamente auto certificato che Picciarelli era tesserato per la società” e quindi per lui è scattata la squalifica di un anno mentre per il dirigente accompagnatore Salvatore Adelfio la squalifica è fino al 2021.

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