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Patto di riservatezza, penali e fideiussione: i tre punti cardine per acquistare il Pro Piacenza

Tutto ruota attorna alla fideiussione per l'iscrizione, Burzoni chiede di vederla prima di sedersi al tavolo mentre per visionare la documentazione occorre firmare un patto di riservatezza. Gli americano-sauditi e la cordata bresciana hanno meno di una settimana

Inizia ad assumere contorni fumosi la vicenda che sta portando alla cessione del Pro Piacenza. Sono passate due settimane da quando l’avvocato Di Cintio - che ha ricevuto il mandato dal presidente Burzoni - aveva parlato di tre opzioni concrete, scese poi a due qualche giorno fa. Secondo il portale tuttoc.com sarebbe comparsa una cordata, americano-saudita, che avrebbe chiesto informazioni e la documentazione necessaria per studiare un’eventuale acquisizione. E’ più che altro una manifestazione di interesse, ma qualcosa di concreto ci sarebbe, come c’era nei casi precedenti anche se, a onor del vero, la fiducia inizia a scemare.

Il problema in realtà è uno soltanto: il presidente Burzoni ha posto come condizione che per la trattativa gli eventuali acquirenti devono presentarsi con la fideiussione per l’iscrizione (350mila euro) già pronta. Al momento alcune persone si sono interessate al Pro, ma si sono sempre bloccate davanti a questa richiesta. Quindi? Il weekend è scivolato via senza scossoni, si ripartirà lunedì ma adesso i giorni passano, il tempo scorre ed è sempre meno. La dead line è fissata per sabato 30 giugno.

Ma quali sono queste condizioni poste dal presidente Burzoni e avallate dall’avvocato Di Cintio? Condizioni che rappresentano attualmente l’ostacolo principale per tutti.

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