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Il Fiorenzuola di Battaiola in musica. «Da "Due vite" a Cenere", ci poniamo obiettivi importanti». VIDEO

I rossoneri si sono lasciati alle spalle il periodo buio e domenica si trovano di fronte l'Entella seconda forza del girone. Il portiere: «Dobbiamo proseguire sulla strada delle ultime settimane»

La maglia del Fiorenzuola la conosce bene, in rossonero ha una lunga militanza e lo scorso ottobre ha tagliato il traguardo delle 100 presenze con il club. Per questo Nicholas Battaiola è il giocatore più indicato ad analizzare il momento della squadra, che dopo un avvio scintillante e una fase buia è tornato da qualche settimana a muovere la classifica e a mostrare un gioco brillante.

«Ci siamo ripresi - spiega il portiere rossonero - dopo qualche prova non eccellente. Da tre partite siamo tornati a ottimi livelli, sono convinto che prima o poi tornerà anche la vittoria».

Domenica vi attende un impegno da quelli da bottino rosso, l’Entella rientra nel gruppo delle sfide più ostiche da affrontare.

«In effetti è una delle squadre più forti del campionato, ma noi ci stiamo preparando bene e siamo un gruppo molto tosto».

Tu che sei anche un cantante e un grande appassionato di musica, possiamo dire che questo è un Fiorenzuola “Due vite” come la canzone di Marco Mengoni che ha vinto il Festival di Sanremo?

«Probabilmente sì. Speriamo di mantenere sempre la prima vita, quella in cui siamo stati brillanti e propositivi, per tutte le prossime nove gare».

Se dovessi scegliere un’altra canzone per descrivere il Fiorenzuola attuale?

«Cenere. Perché siamo rinati dalla cenere dopo qualche prova così così».

Qual è in questo momento l’arma in più che dovete avere anche per superare i tanti problemi che vi affliggono sotto forma di infortuni e assenze?

«Se continuiamo su questa strada tutto tornerà a girare al meglio e ritroveremo la vittoria».

A livello personale che stagione stai disputando?

«Sono molto soddisfatto, ora spariamo gli ultimi colpi in questo finale di campionato».

A Fiorenzuola conosci tutti, adesso sai anche che Guglieri non è il magazziniere, come pensavi il primo giorno in rossonero?

«Era uno scherzo. Poi lui è permaloso, non si può dire. Ettore è uno dei riferimenti della squadra; lo era da capitano e lo è rimasto anche adesso all’interno dello staff».

Quanto conta il clima che vivete in Valdarda per i risultati che state ottenendo?

«Tanto. La società non mette pressione, ce la creiamo noi perché dopo aver raggiunto la salvezza proveremo a puntare a qualcosa in più».

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