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Giovedì, 28 Marzo 2024
Serie C

Centinaia di chilometri e partite viste dal vivo: Marco Bernardi diesse "vecchio stile". «Che bravi i nostri giovani»

Il Fiorenzuola è la sorpresa della Serie C anche grazie a una campagna acquisti sempre azzeccata. «Nel mercato invernale faremo qualche innesto, in mezzo al campo ci mancano dei giocatori»

Probabile che Marco Bernardi cambi il Telepass ogni anno. Difficile altrimenti stare dietro agli spostamenti di un direttore sportivo che confessa di essere “vecchia maniera”: pochi video e tanti chilometri percorsi per controllare dal vivo i giocatori che potrebbero essere utili al Fiorenzuola. Lo scorso anno si è presentato sulle tribune per 150-160 partite, almeno due-tre ogni week end. «Cerco di organizzarmi, se una squadra gioca alle 14.30 vado a vederne un’altra in zona che inizia alle 17.30». Un puzzle che parte dalla Serie C per arrivare fino alla Primavera 2, passando per Serie D e Primavera 1. Senza contare qualche sforamento in Serie B e in Eccellenza. Ieri, ad esempio, era a seguire Pisa-Ascoli: «Difficilmente troverò profili da seguire per i rossoneri, ma è sempre bene tenersi aggiornati».

Dopo 17 partite di campionato siete quarti in classifica. L’obiettivo salvezza ormai è raggiunto, il prossimo step sono i play off. Realisticamente questa squadra potrà rimanere lì in alto fino alla fine della stagione?

«E’ dura pronosticarlo oggi. Siamo a un passo dall’obiettivo primario, questo è vero, adesso possiamo alzare l’asticella e puntare agli spareggi promozione; il nostro sogno è restare sempre nelle zone altissime della graduatoria, ma onestamente sarà molto complicato perché i nostri avversari hanno grandi potenziali e rose molto lunghe».

Oltre a voi chi è la sorpresa del campionato?

«Direi che il Fiorenzuola è senza dubbio la sorpresa più grande, poi cito il Gubbio che ha un’ottima squadra ma in pochi si aspettavano fosse così in alto. Alle spalle della Reggiana era più probabile ci fossero formazioni come Cesena e Entella».

Se dovessi scegliere la vostra miglior partita fino a questo momento?

«Quella con la Reggiana, anche per un 5-0 che non si attendeva nessuno. Fra l’altro per me era una sfida particolare, sono di Reggio e ho lavorato in società, vincere con quello scarto è stato incredibile. Si è trattato della prima avvisaglia che ci ha permesso di conoscere le nostre reali potenzialità».

E quella che vorresti rigiocare?

«Pontedera, dove non siamo stati il vero Fiorenzuola. Giocando al nostro livello non saremmo usciti a mani vuote».

Qual è il segreto per trovare sempre i giocatori giusti? Da quando sei in Valdarda ne hai sbagliati molto pochi.

«Segreti non ne esistono, diciamo che il mio modo di lavorare si sposa bene con il progetto della società. Cerchiamo giovani di prospettiva e fame di arrivare. Io mi fido di quello che vedo direttamente, per questo sono sempre in giro sui campi di tutta Italia».

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