Pinalli e la sfida del suo Fiorenzuola al Piacenza: «Domenica firmerei per un pareggio»
Il presidente rossonero: «Mi chiedete se è un derby? Per noi potrebbe esserlo, ma i biancorossi hanno una storia e una tradizione completamente differente, loro guardano molto più in alto»
Dopo vent’anni di presidenza Luigi Pinalli domenica vivrà una prima volta. Sarà infatti il primo incrocio da professionista del suo Fiorenzuola contro il Piacenza, anche se il massimo dirigente rossonero fatica ancora a pensare alla partita come a un derby. «Abbiamo una storia completamente differente, per noi storicamente i derby sono quelli con il Fidenza, arriviamo dai dilettanti e abbiamo incontrato pochissime volte i biancorossi. Per loro le gare più sentite sono con Cremonese, Reggiana e Parma».
Quindi la partita del Pavesi non ha un valore in più rispetto a una gara normale?
«Diciamo che giochiamo nella stessa categoria, ma la storia è nettamente differente. Noi ci affacciamo ora ai professionisti, il Piacenza ha alle spalle lunghe stagioni in Serie A, come tradizione le due realtà non sono comparabili. Per noi potrà anche essere un derby, non so se loro la pensano allo stesso modo perché sono un club che guarda più in alto».
Però un conto è la storia, un altro il presente. La classifica dice che potete giocarvela alla pari, dopo tredici giornate i biancorossi hanno un solo punto in più.
«Noi siamo molto contenti dei risultati ottenuti fino a questo momento. La Serie C è un campionato totalmente differente rispetto ai dilettanti. Nella scorsa stagione avevamo alcune gare relativamente semplici, adesso ogni domenica è una battaglia e non ci si può rilassare un attimo senza correre il rischio di venire immediatamente puniti. Al di là dei risultati, anche a livello di gioco non ho ancora visto una partita semplice».
Domenica quale dovrà essere il vostro punto di forza?
«Difficile capirlo perché in ogni partita c’è qualche aspetto differente che può incidere sul risultato finale. Noi cerchiamo sempre di giocare un calcio propositivo, ma dipende molto anche dalle avversarie, perché ci sono alcune formazioni talmente forti che non ti permettono di farlo e ti costringono a difenderti per buona parte dell’incontro».
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