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Lucci risponde a Gravina: «Dovete la risposta a 150 bambini e ragazzi che sono ostaggio del Pro Piacenza»

L'ex responsabile del settore giovanile del Pro interviene duramente dopo le parole del presidente Figc Gabriele Gravina che ha detto: «Il Consiglio Federale non ha il potere di escludere un club, ma può fare norme per accelerare il processo di esclusione»

In relazione all’intervista del Presidente Federale Dott Gravina che testualmente recita:” Il Commissario Straordinario ha pubblicato una delibera nella quale fissava la penalizzazione e l’ammenda in caso di mancata sostituzione della fideiussione e il Consiglio Federale non ha la potestà di escludere Società d’imperio. Situazione, peraltro, che si è verificata solo una volta nella storia e che ha prodotto conseguenze nefaste per il sistema, quindi chi invoca soluzioni astratte dovrebbe approfondire meglio le norme”.

Alla luce delle Sue dichiarazioni odierne in cui mi sembra chiaro che domani non verrà presa nessuna decisione definitiva riguardo il Pro Piacenza spieghi Lei cosa è effettivamente successo Domenica 20/01/2019 scorsa negli spogliatoi del Garilli prima della partita Pro Piacenza-Alessandria, la distinta ufficiale era stata presentata? C’era sulla stessa la firma del dirigente accompagnatore autorizzato che è la condizione essenziale perché si possa disputare la partita oltre la presenza di almeno 7 giocatori?
Se non è stata presentata la distinta come ha fatto la procura a fare le verifiche sui tesseramenti?
Se la distinta non è stata presentata è come dire che la squadra non si è presentata e quindi essendo incappata nella quarta rinuncia tiri Lei le conclusioni di quello che sarebbe dovuto succedere.
Spieghi Lei perché ha sospeso, non basta dire che è stato fatto “per evitare che si giocasse una gara dai contorni farseschi e che si permettesse così di offendere i valori dello sport”.
Se lei non spiega, tutti gli atti seguenti parrebbero a tutti gli effetti un ancora di salvataggio ad una persona che Le posso assicurare, e parlo a ragion veduta con 5 mesi di farneticazioni e follie vissute direttamente, non dovrebbe avvicinarsi neanche ad una società di calcio non presiederla.
Lei le riposte non le deve a me ma a tutti quelli che sono coinvolti in questa vicenda, ai 150 bambini-ragazzi che sono ostaggio di questa situazione, ai tecnici, istruttori e collaboratori del settore giovanile di cui sento la responsabilità avendoli coinvolti in questa situazione, chiamando ad uno ad uno i loro genitori nei primi giorni di Luglio per convincerli della bontà di questo progetto.
Ribadisco che la partita che si sta giocando va al di là del Pro Piacenza od altre società, qui c’è in gioco la credibilità di tutto il sistema che sta franando e la cosa peggiore è che, chi è ai vertici, non se ne rende conto.
Nella mia vita calcistica ho sempre cercato di rispettare le regole, sia come calciatore con onesta carriera, che da allenatore e poi da dirigente, la mia storia è lì a testimoniarlo, sarebbe triste constatare che non esiste altro modo di concepire questo mondo.
In tal caso le mie uniche parole sarebbero:

“Buongiorno...e casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!”

Settimio Lucci, ex resp. Sett giov Pro Piacenza

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