Guglieri: «Il 2021 un anno fantastico. E questo Fiorenzuola si salverà»
Il capitano dei rossoneri: «Ricordo come fosse oggi il mio primo giorno al Pavesi. Il tecnico mi disse: io non ti volevo. La Serie C è durissima. Spero di restare nel mondo del calcio anche dopo avere smesso»
La Serie C che hai ritrovato è come quella che ti ricordavi?
«Per niente. Ho 37 anni e in passato avevo anche giocato fra i professionisti contro mister Tabbiani, quando lui era alla Cremonese e io al Pizzighettone. Lo scorso anno ne parlavamo ed eravamo concordi: con la nostra organizzazione avremmo potuto dire la nostra anche fra i professionisti. Poi arriva la prima amichevole con la Reggiana e dico: ragazzi, questi vanno molto forte. A Salò all’esordio ufficiale vinciamo ma correvano come dei pazzi. Mi sono detto: se questo è il livello devo farmi il segno della croce. E’ un campionato bellissimo, ma soprattutto per le neopromosse un’esperienza durissima. Bisogna lavorare, lavorare e ancora lavorare».
Qual è la squadra che ti ha impressionato di più?
«Il Sud Tirol, ha forza, organizzazione, tecnica, qualità e singoli. So che Tabbiani ha degli amici a Padova, a fine gara sono andato da lui e gli ho detto: chiamali pure e avvisali che se vanno avanti così questi vincono il campionato».
Nel mercato invernale di cosa ha bisogno il Fiorenzuola?
«Di esperienza, è quello che ci manca attualmente. In una gara vivi tanti momenti, ci sono le fasi in cui devi subire e respingere gli attacchi in attesa di momenti migliori, altri in cui sei tu a dover aumentare il ritmo. Bisogna capire le situazioni e noi siamo una squadra molto giovane, a volte facciamo fatica a interpretarle».
Guardiamo al futuro: a fine stagione in che posizione sarà il Fiorenzuola?
«Salvo. Non so in che modo ma ci salviamo. Lo dobbiamo fare per tutto il lavoro svolto fino a ora; ci siamo meritati la Serie C e dobbiamo difenderla con i denti. Io voglio che per la società e per tutto l’ambiente giocare a Padova e Trieste diventi un’abitudine».