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Nessuno definisca "miracolo" la promozione del Fiorenzuola. E' il frutto di passione, competenza, professionalità e lavoro

Dopo 20 anni i rossoneri tornano fra i professionisti, in questo periodo non hanno mai fatto "colpi di testa" grazie a un gruppo di dirigenti che non ha mai lasciato una virgola al caso

Nessuno si azzardi a definire “miracolo” il ritorno tra i professionisti del Fiorenzuola dopo vent’anni. Il miracolo, in quanto tale, fa sempre riferimento a una componente “irrazionale”, non programmata, quasi soprannaturale. Nel Fiorenzuola che ha vinto il campionato, non c’è nulla di miracoloso. Il ritorno dei rossoneri nel calcio che conta è il logico risultato della passione, della competenza, della professionalità, del lavoro del presidente Luigi Pinalli, dei fratelli Baldrighi e dei fratelli Pighi. Ovvero di un gruppo di dirigenti che non ha mai lasciato neppure una virgola al caso.

Ogni singolo passo è stato ponderato nel corso degli anni, tenendo sempre un occhio al bilancio. Mai nessun “colpo di testa” ha caratterizzato i dirigenti rossoneri negli ultimi anni. La programmazione ha rappresentato sempre la “stella polare”. Decisiva nell’ottica della crescita alla fine è risultata la scelta di affidarsi all’ex direttore sportivo del Piacenza Simone Di Battista, un’enciclopedia vivente per quanto riguarda la conoscenza di tecnici e giocatori. Di Battista puntò subito su Alessio Dionisi, con lui al Borgosesia negli anni precedenti: il nuovo allenatore del Sassuolo guidò ai play off un gruppo quasi totalmente rinnovato. Dopo Dionisi toccò a lucio Brando e il Fiorenzuola centrò nuovamente gli spareggi. L’anno successivo ecco Luca Tabbiani e il secondo posto nell’anno del covid. Infine l’ultima trionfale stagione, con Marco Bernardi al posto di Di Battista nel ruolo di diesse, chiusa in gloria, sempre con Tabbiani in panchina.

Il senso di tutto questo è uno solo: nel Fiorenzuola, nel corso degli anni, sono cambiati direttore sportivo, allenatori e giocatori. Ma non lo stile di una società che rappresenta un modello di efficienza e solidità. E che si è regalata un grande sogno. Anzi, una spendida realtà.

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