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Serie C

L'Oneto-day in casa Fiorenzuola: «Siamo stati orgogliosi come ci chiede sempre il mister»

L'attaccante ligure è stato decisivo contro la Pergolettese con una doppietta: «Cosa mi ha detto Tabbiani in settimana? Che voleva vedere il vero Edoardo»

Il giorno dopo Edoardo Oneto lo trascorre al telefono. Messaggi, complimenti, interviste, tutti vogliono il personaggio di giornata, il rossonero che con la sua prima doppietta fra i professionisti ha regalato al Fiorenzuola una vittoria importantissima contro la Pergolettese. Due reti che hanno messo in mostra tutte le qualità del giocatore, la prima puntando maggiormente sul fisico, la seconda d’astuzia, rubando palla a involandosi in solitaria verso la porta.

Quanto hai aspettato questo momento?

«Lo attendo da tanto tempo, la prima doppietta fra i professionisti ha un sapore tutto particolare. Dico la verità, mi sarei accontentato di segnare anche su un rimpallo fortuito, così è stato veramente un sogno. Dopo la gara non brillante di Trieste era importante dare una svolta e con la Pergolettese ci siamo riusciti. E’ stata una giornata eccezionale, siamo stati coraggiosi come ci chiede sempre il mister».

Come te l’eri sognato questo incontro?

«Avevo una grande voglia di riscatto. Personalmente ero sicuro che avrei fatto bene, indipendentemente dalle reti. Oltretutto sono riuscito a segnare a dedicare la doppietta alla mia ragazza e a mia mamma, meglio di così non poteva andare».

Come hai festeggiato?

«Niente di particolare, siamo andati a cena con i compagni e le nostre fidanzate. Qualche anno fa ero un ragazzo che a volte faceva tardi la sera, adesso invece sono più tranquillo».

Hanno fatto pagare tutto a te?

«No - ride - abbiamo fatto alla romana».

Ma i tuoi compagni cosa ti hanno detto?

«Sono eccezionali, il nostro è un gruppo fantastico; già l’anno scorso è stata la nostra forza e in questa stagione abbiamo proseguito sulla stessa strada. Siamo molto affiatati, gioco in una squadra di amici che è paragonabile a una famiglia».

Tabbiani ha spiegato che in settimana vi siete parlati. Cosa ti ha detto?

«Che voleva vedere il vero Edoardo. Ha toccato le corde giuste, sapevo che sarei uscito dal campo dopo aver dato tutto».

Siete entrambi liguri, vi siete parlati in dialetto?

«No ma solo perché io lo capisco davvero poco e lo parlo ancora meno».

Se dovessi ricordare il tuo gol più bello?

«Forse con l’Italia Under 18 in Tunisia, ma sono uno che guarda avanti e per me il migliore è sempre quello che verrà».

Adesso quali sono i prossimi obiettivi?

«A livello personale devo proseguire sulla falsariga della gara con la Pergolettese. Con il ritmo di due gol a partita? Va bene anche senza reti, l’importante è che vinca la squadra. Poi ovviamente se riesco a dare una mano là davanti sono ancora più soddisfatto. Come gruppo invece dobbiamo trovare continuità e vincere il più possibile per conquistare la salvezza».

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