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Caso stadio Garilli, Paolo Armenia: «Lo scontro su questa vicenda farebbe ridere l'Italia. Sono fiducioso»

Il direttore generale del Pro Piacenza sulla querelle dell'affitto con il Piacenza: «Ci sono stati gravi errori della vecchia amministrazione comunale: hanno scritto un bando in cui il gestore ha la facoltà e non il dovere di far giocare l'altra squadra»

Il Piacenza ha letto le parole del vostro legale - «o risolviamo entro lunedì o adiremo le vie legali» - come una minaccia e forse la situazione è peggiorata.
«Se la situazione non si sblocca in pochissimi giorni, oserei dire ore, è chiaro che la società ad andare in difficoltà è il Pro Piacenza perché l’organizzazione di una partita di campionato ha bisogno di tempo e il 27 agosto è vicino. Perciò se non si trova una soluzione saremo costretti a difenderci in sede legale e far valere i nostri diritti che, ripeto, sono dettati da quella famosa “garanzia” concessa prima della pubblicazione del bando».

Ha parlato di gravi errori della vecchia amministrazione comunale: e quella nuova può intervenire?
«Può sicuramente rimediare agli errori commessi dai loro predecessori».

Paolo Armenia è fiducioso su un esito positivo?
«La questione è ormai è semplice: o si trova un accordo o si va a uno scontro. Lo scontro farebbe male a tutti, soprattutto alla città che farebbe una pessima figura a livello nazionale. Ritengo, tuttavia, di dover essere fiducioso perché davanti ci sono due proprietà, Alberto Burzoni e la famiglia Gatti, che useranno il buonsenso».

Ma perché il Pro Piacenza non ha partecipato al bando? Questa scelta alcuni la leggono come la pretesa di non gestire l’impianto, con tutti i suoi costi, ma di stabilirne però la cifra a cui andare in affitto.
«Premesso che in questa situazione anche il Pro Piacenza ha commesso i suoi errori, voglio spiegare bene la scelta sebbene io sia arrivato a giochi già fatti. Ho chiesto il motivo della nostra mancata partecipazione al presidente Burzoni che mi ha risposto: il Pro Piacenza mai e poi mai avrebbe fatto uno sgarbo del genere al Piacenza. Lo stadio Garilli è la casa del Piacenza Calcio e tale deve rimanere, vincere il bando significava estromettere i biancorossi dalla propria casa e noi abbiamo molto rispetto del Piacenza».

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