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Simone Inzaghi chiude il 2022 in bellezza: tra tabù sfatati e record, il tecnico piacentino riprende in mano la sua Inter

A gennaio sarà subito sfida lanciata al Napoli; nonostante gli undici punti di distacco i nerazzurri credono nella rimonta

È bastata una partita a Simone Inzaghi per sovvertire più di un tabù. La più importante, visto che l'immagine del tecnico piacentino che i tifosi dell'Inter conserveranno da qui al prossimo 4 gennaio, sarà proprio quella della sua esultanza al triplice fischio del match del Gewiss Stadium, vinto 3-2 dai milanesi contro l'Atalanta, l'ultimo del 2022 prima di una sosta lunga 52 giorni per il Mondiale. Con sei vittorie nelle ultime sette sfide di campionato e con la qualificazione agli ottavi di Champions League raggiunta con un turno d'anticipo, Inzaghi ha dimostrato di aver ripreso in mano la sua Inter, scacciando in maniera perentoria le voci che lo davano addirittura in bilico nonostante i due trofei conquistati nella passata stagione e il rinnovo di contratto per altri due anni formalizzato appena lo scorso giugno.

A gennaio sarà subito sfida lanciata al Napoli

Pur considerato il divario di undici punti dal Napoli, il segnale lanciato è che l'Inter, quando ripartirà il campionato, ci sarà. Troppo presto per parlare di scudetto: "Al di là delle parole dobbiamo fare i fatti", ha risposto Inzaghi a domanda specifica nell'ultima conferenza stampa a Bergamo, ma la sensazione è che i nerazzurri ce la metteranno tutta per far abbassare quanto meno le loro quote Serie A, facendo la felicità degli appassionati che possono scommettere anche sul calcio live. In ogni caso, si riparte appunto, il 4 gennaio 2023, nel primo incontro scudetto contro la capolista guidata dall'ex tecnico interista Spalletti, davanti alla spinta degli 80mila di San Siro. Sarà lì che i giochi potrebbero davvero riaprirsi. In caso di successo Inzaghi, non solo si porterebbe a meno 8, ma intaccherebbe anche le certezze finora inscalfibili dei partenopei. E con altre tre partite a dover chiudere il girone d'andata più un intero girone di ritorno da giocare, nella seconda parte di stagione potrebbe accadere davvero di tutto.

Inter di rimonta: i tre tabù sfatati

D'altronde, come dicevamo in apertura, tutti i tabù sono stati già sfatati. Si diceva che la sua Inter non riuscisse a vincere in trasferta, né negli scontri diretti, né che fosse in grado di rimontare dopo essere partita da una situazione di svantaggio. Dopo i precedenti quattro ko e le sole tre vittorie in campionato lontane dalle mura amiche, Inzaghi centra la quarta fuori casa e soprattutto lo fa battendo una diretta concorrente per i piani alti della classifica. E c'è un'altra novità: l'Inter subisce lo 0-1 su calcio di rigore di Lookman, ma stavolta trova la reazione che la porta a ribaltare il punteggio con addirittura tre gol, due a firma del solito Dzeko e il terzo su autorete di Palomino che devia nella propria porta il colpo di testa di Lautaro.

Vittorie record nelle prime 250 panchine in A

Il Diez argentino, che nonostante il Mondiale alle porte aveva detto che per l'Inter non avrebbe tirato indietro la gamba, si è rivelato ancora una volta protagonista con assist, dribbling, solito lavoro di corsa per la squadra e soprattutto offrendo giocate fondamentali in tutte le azioni dei gol. Con lui sono sette i nerazzurri convocati per il Qatar, gli altri faranno il "richiamo" della preparazione con Inzaghi, che nel frattempo ha fatto suo un altro record: con il successo di Bergamo, il tecnico piacentino è l'allenatore che ha ottenuto più vittorie nelle prime 250 partite in Serie A: 143, a cui si aggiungono 44 pareggi e 63 sconfitte. Numeri anche questi che certificano quanto era riuscito a dimostrare già alla Lazio e poi nel suo primo anno all'Inter: Inzaghi rimane uno dei tecnici più preparati in circolazione e sul quale non si possono avere dubbi. Dopotutto se l'Inter ha scelto di puntarci un motivo ci sarà.

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