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Venerdì, 19 Aprile 2024
Serie A

Nicolò Fagioli: l'aritmia, il timore di dover smettere e adesso l'Italia di Mancini: «Pensavo fosse uno scherzo»

Lunga intervista del talento piacentino sulla Gazzetta dello sport. Si parla anche della rivalità fra Piacenza e Cremonese: «Sono cose per i tifosi. Questo è il mio lavoro e cerco di farlo bene»

Le sfide a ping pong con Morata, l’idolo Modric, i complimenti di Allegri e quelli via social di Pjanic, il tatuaggio con la data del debutto in Serie A. C’è tutto Nicolò Fagioli nella pagina che la Gazzetta dello Sport ha dedicato oggi al talento piacentino: una lunga intervista a firma di Nicola Binda in cui il ventunenne centrocampista parla anche della rivalità fra la città in cui è nato e la Cremonese, formazione in cui gioca attualmente in prestito dalla Juventus. «Come fa un piacentino a farsi apprezzare a Cremona? Sono cose per i tifosi. Io do l’anima per la squadra, è il mio lavoro e cerco di farlo bene».

Logico poi chiedere informazioni sui suoi trascorsi in bianconero. «Imparavo tanto, ho visto grandi professionisti, gente come Ronaldo e Chiellini che arrivava in anticipo e andava via per ultima dopo aver curato ogni dettaglio. Al primo allenamento ho preso tunnel da Cancelo».

Nella giovanissima ma intensa carriera c’è stato anche un momento negativo, quando Nicolò è stato operato per un’aritmia nel 2019. «Fino all’intervento temevo di non poter più giocare. Dopo è stato tutto risolto. Sono rimasto fuori tre mesi e mi è dispiaciuto solo aver saltato Spal-Juventus quando hanno giocato tanti giovani».

Inevitabile tornare anche sul percorso azzurro culminato con la chiamata di Roberto Mancini per uno stage. «Mi ha mandato un messaggio un amico, pensavo a uno scherzo. L’azzurro è il massimo, ho fatto tutte le Under e quella maglia è stupenda. Adesso l'Italia deve qualificarsi per i Mondiali».

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