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Moretti: «Che piacere rivedere chi ha fatto la storia del Piacenza. La mia Academy? Puntiamo su tecnica e qualità». VIDEO

L'ex fantasista biancorosso ha radunato tanti compagni dei tempi d'oro in ricordo di Pinotti. E nel Memorial riservato agli Under 14 la sua squadra è riuscita a battere il Sassuolo

Il tocco di palla non lo ha perso, perché la classe non si perde mai. Magari non ci sarà la stessa velocità di gioco, ma quando la sfera arriva dalle parti di Daniele Moretti c’è sempre da aspettarsi spettacolo. Come quando correva sul prato di quello che ai tempi si chiamava Galleana e deliziava i tifosi biancorossi facendo impazzire le squadre avversarie.

Adesso Moretti insegna calcio e lo fa partendo da basi solide: affinare la tecnica e puntare sulla qualità. Lo ha ribadito anche nel corso dell’ultimo Memorial Pinotti, in cui l’Academy che porta il suo nome si è confrontata con corazzate del calibro di Cremonese, Brescia e Sassuolo chiudendo il quadrangolare al terzo posto.

Poi tutti a ricordare Gian Nicola Pinotti, pedina fondamentale di quel Piacenza che regalò a tutta la città un momento storico, non solo a livello sportivo.

«Sono contento - spiega Moretti - perché ci ritroviamo nel nome di una persona fondamentale; ha sempre aiutato chi come noi ha fatto la storia del Piacenza, a iniziare da mister Gigi Cagni. E sono soddisfatto anche per essere riuscito a radunare parecchi ex miei compagni di quei tempi. Per quanto riguarda la mia Academy stiamo lavorando da circa un anno, abbiamo ancora tanto da fare ma i risultati iniziano a vedersi perché le basi sono quelle giuste».

Come Academy avete battuto anche il Sassuolo nel Memorial Pinotti riservato agli Under 14. Significa che state facendo grandi passi in avanti.

«Al di là del risultato noi guardiamo principalmente alla crescita dei ragazzi. Ma in un torneo così importante arrivare terzi e superare una formazione del calibro dei neroverdi garantisce grandi soddisfazioni. So che il Sassuolo non è venuto con la prima squadra della categoria, visto che hanno parecchi altri appuntamenti, ma il successo ci rende comunque contenti».

Puoi parlare degli aspetti su cui puntate con l'Academy che prende il tuo nome?

«Vogliamo fare qualcosa di differente. Gli allenatori sono quasi tutti ex calciatori, in grado di mostrare nel modo migliore il gesto tecnico al bambino; questo è fondamentale. Ho basato tutto sulla qualità e sulla tecnica, perché in giro se ne vede poca e io invece ritengo sia fondamentale. Se un giocatore non è in grado di stoppare la palla è inutile parlare di altro».

Avete progetti importanti anche sul discorso dell’impiantistica.

«Io mi occupo della parte calcistica, ma i dirigenti mi stanno mettendo a disposizione strutture bellissime. Siamo ancora a lavori in corso, quando tutto sarà finito saremo una fra le società con le strutture migliori di tutta Piacenza; per fare calcio è fondamentale».

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